- Testata Panorama
- Data Pubbl. 08/01/1998
- Numero 0001
- Numero Pag. 98
- Sezione SOCIETA’
- Occhiello PERSONAGGI REGALI IL RIENTRO ANNUNCIATO DI EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA TRA MONDANITA’ E FAN CLUB
- Titolo DIO SALVI IL PRINCIPE. DAI FESTEGGIAMENTI
- Autore MARCO GREGORETTI hanno collaborato Benedetta Lignani Marchesani e Januaria Piromallo
- Testo
C’ è un solo politico in Italia che oltre al gusto per l’abbigliamento casual, senza derogare dalla sobrietà anglosassone, ha anche una pronuncia regale come la sua: Fausto Bertinotti. Quando parla degli “opevai” e della “viduzione dell’ovavio di lavovo”, sembra quasi un ve, pardon, un re. Naturalmente, difetti di pronuncia a parte, il capo di Rifondazione comunista è il nemico numero uno del principe Emanuele Filiberto Umberto Reza Ciro Renato Maria di Savoia. Quando i due si sono incontrati, sia pure virtualmente, durante una puntata di Porta a porta di Bruno Vespa, hanno fatto scintille. E se il re dei maglioncini di cachemire Bertinotti ha rinfacciato al Savoia junior che il re nonno “prima ha sostenuto il fascismo, poi è scappato abbandonando un popolo allo sbando”, il principe che piace alle teenager, incluse quelle che non sanno nulla del revisionismo storico, ha risposto che lui delle colpe dell’ avo non è responsabile. Bertinotti sembra in minoranza. A meno di clamorose sorprese, Emanuele Filiberto potrebbe ritornare in Italia nel 1998 e festeggiare il ventiseiesimo compleanno (il 22 luglio) a Venezia, “la città che ho nel cuore” come spiega a Panorama. Il vasto pubblico dei telespettatori, che è ormai abituato alla sua figura virtuale, a Scherzi a parte o a Quelli che il calcio…, si aspetta di vederlo in carne e ossa sugli spalti dello stadio Delle Alpi a Torino, a tifare Juve. E non solo. La rentrée annunciata solletica curiosità e mobilitazione salottiera. Già si percepisce l’ aristocratica fibrillazione delle nobildonne romane, dei circoli esclusivi partenopei e l’ ansia festaiola dei ristoratori di Ischia, isola da sempre filomonarchica. Persino le dame e i mondani che ostentano indifferenza sotto sotto si attrezzano per accogliere il principe dalle inconfondibili basette. A Napoli, dove sono quasi tutti convinti che la famiglia reale stia già cercando casa a Posillipo, non lontano dalla neoclassica Villa Rosbery, una volta di loro proprietà, il principe Francesco Davalos, amico personale di Maria José, avrebbe detto al personale di servizio: “Lucidate l’ argenteria!”. Un chiaro segnale: sebbene il galateo di corte non preveda l’ invito, ma solo l’ autoinvito di re e famiglia, Davalos si prepara, non si sa mai. Il borghese Giampiero Lauro, 33 anni, nipote del comandante Achille, non si stressa invece con l’ etichetta da sangue blu: “Inviterò Emanuele Filiberto a cena a casa mia e gli farò da Cicerone per la Napoli che non ha mai visto”. Freme anche il principe romano Scipione Borghese: “Quando Emanuele Filiberto verrà in Italia, voglio incontrarlo subito”. Mentre Ginevra Giovanelli si spinge più in là: ” Vorrei che si buttasse in politica. Potrebbe occuparsi del rilancio dell’ agricoltura italiana”. Intanto, sulle falde del Vesuvio è iniziata la battaglia sotterranea tra i circoli. Colazione ed escursione velica in caso di sbarco principesco nel Golfo, secondo quanto previsto dal marchese Roberto Mottola di Amato al circolo Italia. E restaurazione già attuata alla Canottieri Savoia: dall’ ultima assemblea dei soci si chiama nuovamente Real club Canottieri Savoia, ragione sociale decaduta con la fine della monarchia. Il presidente Giuseppe Dalla Schiava non ha dubbi: “E’ stata un’ intelligente operazione d’ immagine in vista del rientro dei Savoia a Napoli”. E meno male che Emanuele Filiberto ha dato vita a questo tormentone su se stesso: “Sono un ragazzo normale. Sono un giovane come tanti”. Il suo futuro sembra già prenotato. Minaccia da Roma Donatella Pecci Blunt: “Emanuele Filiberto? Per adesso non so, ma appena arriverà mi darò certamente da fare”. E, da Firenze, Lucrezia Frescobaldi: “Per Emanuele Filiberto la campagna fiorentina sarà un must. Dopo Carlo d’ Inghilterra (un habitué) non negheremo un party al giovane Savoia”. Rincara il marchese capitolino Giulio Sacchetti: “L’ arrivo di Emanuele Filiberto sarà un grande evento mondano, per la gioia e gli interessi di chi ama questo genere di cose”. Non sarà un po’ burino? Il fronte blasonato si rompe solo per colpa dei fan degli Aosta. Spiega Lieva Dianora Frescobaldi, sorella di Lucrezia: “Emanuele Filiberto è un po’ burinetto. Gli Aosta sono più eleganti”. Non si offenda sua altezza. E sappia che a Ischia Antonio Baldi, titolare dell’ albergo Regina Isabella, ha già pronto il menù del ricevimento in suo onore. Trecento persone che, in mezzo a stendardi e addobbi della Real casa, mangeranno spaghetti con le vongole, pescato fresco di giornata e pizza Margherita: “Un omaggio alla sua bisnonna”. E’ vero, il rischio politico c’ è: che alla fine il principe scappi e si autoproclami in esilio. Dai festeggiamenti. In ogni caso la sapiente strategia massmediologica del giovane Savoia dà buoni risultati. Di lui il pubblico dei teledipendenti sa che si occupa di finanza, che conosce cinque lingue, scia, gioca a golf, è appassionato di computer, se ne intende di rock. Da star si è lasciato sbeffeggiare dalle troupe di Scherzi a parte. Da giovane ultrà juventino della porta accanto ha accettato di buon grado di fare l’ ospite fisso di Quelli che il calcio. Alla fine, dunque, quanti sono davvero consapevoli che Emanuele Filiberto è pur sempre il giovanotto che, se il referendum del 1946 su repubblica e monarchia fosse andato diversamente, oggi potrebbe essere re d’ Italia? In realtà, per molti Emanuele Filiberto resta un personaggio. Tanto per dirne una a Lodi, cittadina alle porte di Milano famosa per la bella Gigogin e per certi cavalieri libertini, due studentesse universitarie, Lorenza Pozzi di 23 anni e Giusy Vinci di 22, hanno fondato il fan club delle Cenerentole. Aspettando la fatidica mezzanotte, il club è dedicato al principino: “Appena arriva vorremmo pranzare con lui. Magari a Lodi. Sarebbe bello”. Le Cenerentole, oramai una trentina nel Nord Italia, hanno un regolamento in dieci articoli. L’ attività del fan club consiste nel raccogliere informazioni e materiale su Emanuele Filiberto, i suoi fidanzamenti, gli hobby, il lavoro, per poi fare opera di divulgazione attraverso Primaora, un giornaletto per studenti diffuso gratuitamente al quale Lorenza e Giusy collaborano. “Con i monarchici noi non c’ entriamo nulla. Abbiamo scoperto Emanuele Filiberto guardandolo in tv” dicono le fan. Batti e ribatti, nel marzo scorso le due fanciulle da Lodi sono però riuscite a incontrarlo. Sono andate in pullman a Hautecombe, in Svizzera, per l’ anniversario della morte di Umberto II: sorrisi strette di mano e una piccola delusione: “E’ saltata la colazione che avevamo fissato con lui”. Ma grande soddisfazione per l’ appeal del regale ultrà juventino: “Emanuele Filiberto è molto più bello dal vivo che in tv” giurano. Replica sornione il loro idolo: “Sono commosso dalle ragazze del fan club. Vogliono farmi delle domande sexy?”.
FAREI L’ AMBASCIATORE
Emanuele Filiberto si racconta Ha 25 anni, è laureato in scienze politiche, vende e compra titoli, si alza molto presto la mattina. Ed è stato colpito da una irrefrenabile passione: “Quella per Roberto Benigni”. Emanuele Filiberto di Savoia ha preparato il suo probabile rientro in Italia apparendo sempre più spesso in tv: Scherzi a parte, Quelli che il calcio…, Porta a porta. Il Savoia virtuale racconta a Panorama come si prepara a diventare il Savoia reale. Domanda. Come spiega l’ esistenza dei fan club dedicato a lei? Risposta. E` molto semplice: in me vedono un giovane italiano come loro. E non capiscono come mai io sia in esilio. Speriamo, comunque, che il 1998 sia l’ anno buono. Se il suo auspicio diventerà realtà, cosa farà appena arriverà? Girerò il Paese da sud a nord e, anche se non è molto largo, da est a ovest. C’ è apprensione tra le fan sul suo fidanzamento. Sogno di sposarmi in Italia con la donna che amo. E chi è? Silenzio sulla mia vita privata. Però se ci sono ragazze italiane belle e intelligenti… Scherzo. Altri sogni? Andare a vedere Riccardo Muti alla Scala, ma anche guardare la Juventus, finalmente, allo stadio. Il suo eventuale arrivo sarà accompagnato da uno scoppiettio di mondanità… Con tutti i principi che già ci sono in Italia, non capisco tutto questo rumore intorno a me: sarò molto rigido per quanto concerne la mia vita privata. Ma accetterà gli inviti? Sicuramente c’ è tanta gente interessante che vorrei conoscere. Chi, per esempio? Luciano Pavarotti, Roberto Benigni. Ma anche tanti capitani d’ industria: i Tronchetti, gli Agnelli, Silvio Berlusconi. Ha già deciso dove vivrà? La mia città del cuore è Venezia. Ma non so ancora se continuerò a lavorare e a vivere a Ginevra, oppure se il trasferimento sarà pieno. Cosa vorrebbe fare per l’ Italia? Mi piacerebbe diventare l’ ambasciatore dell’ arte italiana nel mondo.