Come ha ricordato suo fratello Pietro, ieri, venerdì 14 gennaio 2022, Emanuela Orlandi avrebbe compiuto 54 anni. Ma un giorno, per la precisione il 22 giugno 1983, uscendo dal corso di flauto che frequentava al primo piano della Chiesa di piazza Sant’Apollinare, a Roma, scomparve nel nulla. Si è scritto e si è detto di tutto: i lupi grigi di Ali Agca, il Kgb, la Cia e altre amenità del genere. E molto spesso questa vicenda triste è stata utilizzata per fare ricatti o lanciare messaggi, come è successo quando, l’11 luglio 2019, si cercarono, senza successo, le ossa della sorella di Pietro Orlandi in un piccolo cimitero del Vaticano. Le tombe erano completamente vuote. Per non parlare dei continui avvistamenti, dai conventi di clausura al Venezuela. Servizi e servizietti ne hanno dette di ogni. Ma, come mi ricordò il professore Giuseppe De Lutiis, scomparso il 13 marzo 2017, acuto e fondamentale storico studioso dei misteri e degli intrighi nazionali e internazionali, dal Caso Moro all’attentato a Papa Wojtyla: ”Gli unici servizi segreti che funzionavano davvero bene erano quelli della Santa Sede. Tra i primi cinque al mondo”. C’è perfino un’astrologa, con lo studio vicino a San Pietro, da cui vanno a chieder previsioni sul proprio futuro, anche vescovi e cardinali, che ha fatto, davanti a me, il quadro astrale di Emanuela. Si chiama Venera Maglia e arriva alla conclusione che la ragazza fu avvicinata e portata via da una donna.
Io credo che avesse ragione Padre Amorth quando indicò nella perversione e nei festini a sfondo sessuale, con il coinvolgimento anche di personalità non troppo distanti dal Vaticano, la pista su cui indagare.
E, in effetti, un magistrato lo fece. Arrivando anche a scoprire che nella cripta di Sant’Apollinare, da cui partirebbe un lungo tunnel sotterraneo che attraversa Roma, tra papi e santi, fosse stato tumulato anche il cadavere di Enrico “Renatino” De Pedis, apicale nella banda della Magliana e, secondo alcune mie informazioni, figlio di un altissimo prelato.
Non ve la faccio lunga perché servirebbe un libro, ma, della scomparsa di Emanuela Orlandi mi sono occupato tanto (e ancora me ne occupo). E a lei dedicai anche la copertina del secondo numero di Nuova Cronaca, un magazine di inchiesta che dirigevo e che uscì per qualche mese in edicola. Insomma, è come se alla soluzione di questo caso, che tanto nervosismo crea ancora nelle segrete e potenti stanze vaticanee, sia così pericolosa da mettere in discussione i presupposti stessi della Chiesa.
Marco Gregoretti
“Le stelle ci dicono che la povera ragazza è nata con una quadratura di Marte che
in astrologia si chiama grande croce mutabile: ostacoli e problemi con la giustizia e con la
religione. I transiti del 22 giugno 1983 attivarono la grande croce di nascita e raccontano che
fu adescata da una donna, che purtroppo è morta e che si trova vicino a un corso d’acqua”. (Venera Maglia)