LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”
Comando Provinciale di Milano
Comunicato Stampa
MILANO: VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO DI PIAZZA NAPOLI, ARRESTATO DAI CARABINIERI ANCHE IL TERZO SOGGETTO
Il 22 agosto 2022 i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Milano Porta Magenta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale Ordinario di Milano a carico di un soggetto di nazionalità egiziana, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale di gruppo. Le indagini traggono origine dai fatti avvenuti lo scorso 3 Luglio, in piena notte, a Milano, in piazza Napoli, all’interno del parco pubblico ivi ubicato, allorquando una donna, al momento dei fatti in stato di inferiorità psicofisica, era rimasta vittima di atti di violenza sessuale. Nella circostanza il tempestivo intervento dei militari del citato Nucleo Operativo, consentiva di trarre in arresto in flagranza di reato due soggetti di nazionalità straniera. Gli immediati accertamenti consentivano di ricostruire che i due fermati, unitamente ad un terzo soggetto, dileguatosi prima dell’arrivo degli equipaggi, avevano strattonato la donna e l’avevano condotta con forza in un’area poco illuminata del parco, dove poi uno di questi aveva iniziato ad abusarne sessualmente. Pertanto, dopo l’arresto in flagranza le indagini proseguivano in maniera serrata ed ininterrotta con la finalità di individuare il terzo complice. I gravi indizi di colpevolezza a carico del destinatario del provvedimento raccolti mediante la visione delle immagini degli impianti di video sorveglianza, appositi servizi di osservazione, l’acquisizione di convergenti dichiarazioni rese dai testimoni e i successivi riconoscimenti fotografici nonché l’analisi dei tabulati di traffico telefonico, valutati e pienamente condivisi dall’A.G., hanno portato all’emissione della citata misura cautelare a carico del terzo indagato.
Milano 24 Agosto 2022
IL TESTO DELL’ARTICOLO CHE SCRISSI PER LIBERO DEL 5 LUGLIO 2022
Quando alle tre meno dieci della notte tra sabato due e domenica tre luglio i Carabinieri della stazione Magenta sono arrivati, un uomo le stava ancora addosso. Le urla della donna brasiliana di 41 anni erano state sentite dalle poche persone ancora in giro a quell’ora. Non ci è voluto molto per capire che era in corso uno stupro di gruppo. Un maledetto stupro di gruppo. In tre l’avevano presa, trascinata e violentata dietro una aiuola dei giardini di piazza Napoli (già tristemente famosa per la dolorosa vicenda della stilista Carlotta Benusiglio, trovata morta impiccata a un albero il 31 maggio 2016). I militari dell’Arma, avvertiti dai passanti, hanno colto in flagranza di reato un cittadino della Nuova Guinea di 42 anni. Le manette sono scattate mentre stava ancora cercando di abusare della vittima. E’ stato arrestato anche un complice egiziano di 22 anni. Il terzo aggressore è riuscito a fuggire prima dell’arrivo dei Carabinieri e, mentre Libero sta andando in stampa, ancora non si sono registrati sviluppi delle indagini. Importanti saranno le dichiarazioni della donna violentata, trasportata al Policlinico. Elementi preziosi potrebbero arrivare anche dalle testimonianze dei cittadini che hanno chiamato i Carabinieri e dai risultati dei rilievi della Sezione investigazioni scientifiche che hanno setacciato il luogo dello stupro. Non si esclude che i tre aggressori, vista la giovane età di uno dei due arrestati, possano essere collegati a una delle baby gang recentemente mappate. L’ipotesi, che al momento appare con pochi riscontri investigativi, è circolata per la collocazione urbanistica di piazza Napoli, sulla circonvallazione percorsa dalle linee 90 e 91, spesso al centro di episodi di violenza sessuale attribuiti agli appartenenti di una delle 13 gang metropolitane.
Dopo gli stupri di Capodanno nella piazza del Duomo, ai danni di ragazze terrorizzate e abusate da un gruppo di giovani organizzati e con un piano preciso da portare a termine, fermati a un passo dall’ineluttabile dall’intervento delle Forze dell’ordine, la città si è accorta di un’escalation che va avanti da almeno tre anni. “Quando si parla di violenza” dice a Libero Carmen Scantamburio, psicoterapeuta, “si parla di trauma, di un evento che ti capita all’improvviso e che mette in pericolo la tua vita, con tutto ciò che ne consegue. Dopo uno stupro, un abuso, il vissuto della donna cambia. In negativo. Quello della sicurezza delle città è un argomento, quindi, molto serio che andrebbe affrontato con attenzione”.
Nel 2019 Maria Letizia Mennella, procuratore aggiunto a capo del pool fasce deboli, aveva lanciato un allarme: “Due casi di violenza sessuale al giorno a Milano”. Per una donna sembra davvero difficile difendersi: rischia lo stupro anche sui mezzi pubblici .“Purtroppo” osserva Salvatore Ciconte, atleta, coach, ex vicecampione italiano di pugilato e già campione europeo di kick boxing, che dal 2008 insegna la difesa personale nelle scuole milanesi, “ho potuto constatare che le donne non sempre hanno la pronta contezza del pericolo imminente. Si fidano, entrano in un vicolo buio, tanto, pensano, non c’è nessuno. Mi verrebbe da dire che stanno poco sul chi va là. È la prima cosa che insegno: in determinate situazioni non vi distraete, alzate il livello di attenzione. State attente!”. Nel 2012 Ciconte propose a un liceo artistico di inserire un programma di difesa personale per tutto l’anno. “Ma la preside mi disse: non ce n’è bisogno. Milano da questo punto di vista è tranquilla. Io, invece, credo che le ragazzine debbano sapere che ci si può difendere”. Certo, tranquilla. Infatti i dati negli archivi della rete antiviolenza, solo per i primi sei mesi del 2021, raccontano che sono state violentate e molestate oltre 2mila donne in città. Chissà alla fine del 2022 quante saranno.
Marco Gregoretti
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