MASSONERIA E FASCISMO DAL LIBRO DEL GRAN MAESTRO FABIO VENZI. FASCISMO E MASSONERIA UNA ANOMALIA ITALIANA
“I rapporti tra il Fascismo e la Massoneria quindi, almeno inizialmente furono tutt’altro che conflittuali. Quando i vertici della Massoneria si riunirono a Palazzo Giustiniani per l’installazione del Gran Maestro Domizio Torrigiani, che succedeva ad Ernesto Nathan, la simpatia manifestata dai presenti nei confronti del movimento fascista fu evidentissima.
Solo successivamente, nel percorso che porterà dal “Fascismo Movimento” al “Fascismo Regime”, si determinerà, oltre ad una interessante evoluzione nell’approccio al materiale mitologico, nell’utilizzazione dei simboli e nella realizzazione dei rituali fascisti, quella inevitabile degenerazione dei rapporti con la Massoneria, che ne determinò la successiva persecuzione.
Dopo il famoso discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 in cui annunciava formalmente la nascita dello Stato Totalitario, Mussolini pochi giorni dopo, il 12 gennaio, presentava alla Camera un disegno di legge sulla “disciplina di associazioni, enti, istituti e sull’appartenenza ai medesimi del personale dipendente dallo Stato, e amministrazioni comunali e provinciali e da istituti sottoposti per legge alla tutele dello Stato e degli enti locali.”(Atti Parlamentari, Camera dei Deputati, Leg.XXVII, tornata del 12 gennaio 1925).(15)
Dopo che la commissione dei Quindici, nominata per far luce sulle logge e presieduta da Giovanni Gentile, aveva emesso un giudizio perentoriamente sfavorevole nei confronti della Massoneria, con un voto a scrutinio segreto, il 19 Maggio 1925, veniva approvato dalla Camera il disegno di legge presentato il 12 Gennaio 1925, e successivamente, il 22 novembre 1925 esso divenne legge.
Conseguentemente divenne obbligatorio, per i dipendenti dello Stato, dichiarare non solo se appartenevano ma anche se avessero mai fatto parte di associazioni segrete”.
PAPA GIOVANNI XXIII ERA MASSONE? Risponde Virgilio Gaito, già Gran maestro del Grande Oriente d’Italia
A Italia Settimanale il Gaito dichiarava “si dice che Giovanni XXIII sia stato iniziato alla massoneria quando era nunzio apostolico a Parigi. Riferisco quello che mi è stato detto. Del resto nei suoi messaggi ho colto molti aspetti che sono proprio massonici”. Anche al giornalista Cubeddu di “30 giorni” Gaito confermò “pare che papa Giovanni XXIII sia stato iniziato a Parigi e abbia partecipato ai lavori della officine a Istanbul. Quando poi ho ascoltato le gerarchie ecclesiastiche parlare nelle omelie dell’uomo come centro dell’universo mi sono commosso fino alle lacrime”.