IL TESTO DELL’ARTICOLO DI LIBERO
Il combinato disposto tra l’attenzione alla sicurezza dei cittadini da parte di SuperGiorgia e l’interventismo strategico del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, mette una bella palla in rete anche a Milano, oramai in cima alle classifiche nazionali e internazionali come metropoli violenta e insicura. E, per Natale, regala al Questore, Giuseppe Petronzi, 209 agenti in più. Operativi sulla strada da subito, da ieri, venerdì 23 dicembre, quando sono stati accolti dai colleghi del Commissariato Garibaldi. Arrivano dalle scuole di polizia di Alessandria, di Campobasso, di Caserta, di Peschiera del Garda, di Trieste, e di Vibo Valentia. Una boccata di ossigeno doverosa per i polmoni delle forze dell’ordine, impegnate giorno e notte a fronteggiare una criminalità sempre più diffusa, sempre più arrogante. Le 13 baby gang, la gestione complicata della presenza irregolare di immigrati, le stazioni ferroviarie della città, Centrale, Lambrate, Rogoredo, Porta Genova, oramai territori presidiati da spacciatori, da ladruncoli, da truffatori; violentatori, da soli e in branco, che abusano con la forza di ragazze inermi per la strada e perfino, in pieno giorno, nei mezzi pubblici. A forza di sottovalutare e di negare che la situazione stesse andando totalmente fuori controllo, nonostante il lavoro disumano di poliziotti, di carabinieri e di agenti della polizia locale, Milano si è anche trasformata nel bengodi di una delle meglio organizzate bande di scippatori di orologi preziosi, con le buone o con le cattive, dal polso di turisti e di malcapitati uomini d’affari nella metropoli, motore del Paese. Che se malauguratamente volessero spostarsi con la metropolitana rischierebbero di impattare le borseggiatrici, oramai un brand della delinquenza 4.0. Non hanno paura di niente, agiscono incontrastate. Ostacolate soltanto da un gruppo di giovani cittadini (Il blog Milano Belladdadio) che le riprendono e postano i video. Come ha fatto, ieri, un ragazzo di 20 anni, Nicholas Vaccaro, rendendo certo l’imminente deriva se non si fa qualche cosa, se non si interviene seriamente: le persone sono scese esasperate dai vagoni e hanno inseguito le ladre, acchiappandole e facendone finire per terra una. Il diario quotidiano della ex capitale morale d’Italia è diventato questo. Vogliamo credere che forse, questa volta, il Presidente del Consiglio e il Ministro degli interni abbiano ascoltato il grido popolare e trasversale scandito con rabbia crescente dai milanesi. La linea annunciata dal governo, sembrerebbe dunque, trovare un approdo concreto che, oltre a far tirare il fiato agli agenti in strada, spremuti come limoni per una manciata di euro, e spesso frustrati da un eccesso di buonismo giudiziario, dia un messaggio tranquillizzante. Ci vorrà tempo, certo. Però di fatto 209 nuovi agenti di Polizia, giovani, età media 25 anni, 185 uomini e 24 donne, andranno a riempire tutti i buchi che si creeranno con gli avvicendamenti e i cambi di sede, e 50 di loro rafforzeranno l’organico della Questura. “Il piano operativo” dicono in via Fatebenefratelli “I nuovi poliziotti verranno in linea di massima spalmati tra commissariati, pg e controllo del territorio”. Siamo tutti contenti perché quando la paura si trasforma in rabbia può succedere di tutto.
Marco Gregoretti