Happy new Year! Tra manichini bruciati, killer arrestati, cyberterrorismo, lotta alla pedo-pornografia on line, pusher internazionali finiti in manette e microcriminalità: ecco la prima settimana del 2023 vissuta sulla strada da Polizia e Carabinieri di Milano

Droga e soldi sequestrati al pusher greco arrestato in Spagna dalla polizia milanese il due gennaio 2023
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QUESTURA E CARABINIERI DI MILANO. DALL’1 AL 7 GENNAIO 2023
Mercoledì scorso a Milano, la Polizia di Stato, nell’ambito di mirati servizi di contrasto ai reati predatori, ha arrestato tre cittadini sudamericani per furto aggravato in concorso in quanto autori del furto con destrezza della borsa di una donna.

Gli agenti della 6^ sezione “Contrasto al crimine diffuso” della Squadra Mobile, nel pomeriggio di mercoledì, in via Torino nei pressi di un negozio di telefonia, hanno arrestato per furto aggravato in concorso due cittadini colombiani, di 57 e 27 anni, ed uno cubano di 37 anni, tutti irregolari sul territorio italiano e senza fissa dimora, in quanto autori del furto con destrezza della borsa di una donna consumato all’interno del citato esercizio commerciale.

Durante il servizio di pattugliamento in zona Duomo, gli agenti hanno individuato tre soggetti i quali, con fare sospetto, si muovevano tra i passanti alla ricerca di possibili vittime da borseggiare. Poco dopo, mentre il cubano si è fermato all’ingresso del negozio di telefonia per fare da palo, i due colombiani sono entrati all’interno, si sono posizionati alle spalle della vittima prescelta, una donna incinta e con un figlio piccolo su un passeggino che chiedeva informazioni alla commessa, e con un gesto fulmineo si sono impossessati della borsa appesa al passeggino.
I due, usciti dal negozio e insieme al terzo complice, sono stati bloccati dagli agenti della Squadra Mobile che hanno restituito la borsa alla donna. Sottoposti a una perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto indosso al cittadino cubano tre smartphone risultati poi rubati lo stesso pomeriggio nelle vie limitrofe a piazza Duomo. I telefoni, a seguito dei successivi accertamenti, sono stati restituiti la sera stessa ai legittimi proprietari.

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, su richiesta dei pubblici ministeri del VII Dipartimento, nei confronti di due cittadini egiziani di 21 e 26 anni, pregiudicati e irregolari sul territorio, gravemente indiziati di aver commesso, in concorso, una rapina ai danni di un giovane milanese.
I poliziotti della Squadra Mobile, nel corso dell’attività d’indagine svolta a seguito della rapina consumata lo scorso 23 dicembre ai danni di un 19enne in via Jacopo Palma, hanno identificato due persone che lo avrebbero rapinato del telefono cellulare e del denaro contante custodito nel portafogli.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con i poliziotti del Commissariato Bonola, subito dopo la rapina i due sono entrati nel negozio di un parrucchiere poco distante dal luogo dei fatti, nascondendo, all’insaputa del titolare, il telefono sottratto sotto un divano per poi tornare, il giorno successivo, pretendendo di recuperarlo. Riconoscendoli per coloro che già la sera prima erano entrati nell’esercizio commerciale e intuendo che il telefono rinvenuto potesse essere quello ricercato dalla Polizia la sera stessa dei fatti, il titolare del negozio li ha fotografati, trattenendo il telefono cellulare, e ha allertato la Polizia di Stato mettendoli in fuga.

L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile ha così permesso di identificarli ricostruendo i ruoli di entrambi: il 21enne destinatario della misura cautelare è stato riconosciuto dalla stessa vittima quale autore materiale della rapina mentre il complice 26enne è stato individuato come colui che avrebbe svolto il ruolo di palo.

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LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”
Comando Provinciale di Milano

Nella notte scorsa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, unitamente a personale della Polizia di Stato in forza alla Questura di Roma e Compartimento Polfer Lazio, hanno sottoposto a “fermo di indiziato di delitto” un cittadino polacco di 24 anni, in Italia senza fissa dimora, gravemente sospettato di essere l’autore del tentato omicidio di una giovane turista israeliana, commesso il 31 dicembre scorso all’interno della Stazione di Roma – Termini.

Il giovane era stato fermato nel pomeriggio del 3 gennaio 2023 presso la Stazione Centrale di Milano, allorquando due Carabinieri, marito e moglie, liberi dal servizio, salendo su un treno per Brescia, avevano notato l’uomo, già seduto a bordo del convoglio, riconoscendolo nell’aggressore della turista israeliana grazie alle immagini diffuse dai Media.
In particolare, il soggetto, oltre a non avere con sé altrui “bagagli” all’infuori di una corposa busta, indossava esattamente gli stessi abiti immortalati dalle telecamere di sorveglianza dello scalo ferroviario capitolino.

Senza mai perdere di vista il sospettato, mentre il Vicebrigadiere, 36enne effettivo al Nucleo Radiomobile di Milano, allertava telefonicamente i colleghi del suo Reparto, la moglie, Appuntato di 37 anni, effettiva alla Infermeria presidiaria della Legione Carabinieri Lombardia, cercava rinforzi in stazione. All’improvviso, prima della partenza, il soggetto, insospettitosi, cercava di dileguarsi
scendendo dal treno.
A quel punto il Vicebrigadiere decideva di intervenire, bloccandolo anche con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Radiomobile e del personale delia Polfer, nel frattempo sopraggiunti.

Una volta messo in sicurezza, il soggetto veniva condotto presso la Caserma “Montebello” di Milano.
Nel corso della perquisizione venivano rinvenuti due coltelli – di cui uno con probabili tracce ematiche – ed un cutter, sottoposti a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i successivi approfondimenti tecnico – scientifici.

Compiutamente identificato, l’uomo veniva quindi sottoposto a fermo di p.g. e messo quindi a disposizione della Procura della Repubblica di Milano per la conseguente convalida del provvedimento.

Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.

CONTRASTO
ALLA PEDOPORNOGRAFIA ONLINE

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in danno di minori.

Dall’analisi dei dati del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Lombardia relativi all’anno di riferimento si registra una diminuzione dei casi trattati. Tale flessione negativa, che è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete, è da attribuire anche alla fine dell’emergenza sanitaria ed alla progressiva ripresa delle attività ordinarie. La diminuzione dei casi trattati nel periodo di riferimento non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è pressoché stabile il numero dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori, come si rileva dalla sottostante tabella:

PEDOPORNOGRAFIA E ADESCAMENTO ONLINE
2021
2022
Casi Trattati
327
219
Perquisizioni
289
220
Persone Indagate
238
202
Perone Arrestate
32
30

Le operazioni, inoltre, di maggior rilievo svolte da questo Centro nel 2022, in tema di protezione dei minori, si citano:

OPERAZIONE “DICTUM III”: L’attività di indagine trae origine dalla più ampia Operazione “DICTUM”, avviata a seguito di una segnalazione pervenuta nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia ed ha condotto all’individuazione di numerosi soggetti responsabili di aver condiviso in rete materiale pedopornografico tramite la piattaforma Mega.nz.
All’esito delle attività, sono state denunciate 16 persone accusate di aver condiviso materiale pedopornografico tramite la citata piattaforma di cloud, di cui 3 sono state tratte in arresto in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato mediante lo sfruttamento sessuale di minori.

OPERAZIONE “COCITO”: questo Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica ha arrestato un trentatreenne romano per violenza sessuale aggravata ai danni della propria figlia, per detenzione, produzione e cessione di materiale pedopornografico e per adescamento di minorenne. L’attività è stata condotta in modalità sotto copertura all’interno di un canale Telegram, ove era avvenuta la condivisione del materiale multimediale inerente ali abusi, a cura degli operatori sul territorio con il costante coordinamento e supporto del C.N.C.P.O.

Adescamento online

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 72 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate (41 rispetto al totale di 72).
Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.

Sextortion

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone.
Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti.
La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono stati trattati in Lombardia 139 casi, la maggior parte in danno di vittime maschili.
In tale contesto si segnala l’operazione svolta da questo Ufficio, che ha portato all’adozione di una misura cautelare in carcere nei confronti di una giovane donna, responsabile di oltre 60 delitti estorsivi nei confronti di altrettanti uomini, nonché al deferimento in stato di libertà della di lei madre, complice nell’attività criminosa.

NUCLEO OPERATIVO SICUREZZA CIBERNETICA LOMBARDIA
(N.O.S.C.)

Nell’attuale e particolare contesto internazionale, l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”.

Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, attraverso dedicati alert diffonde ai NOSC gli indicatori di compromissione e gli avvisi di informazione di sicurezza da riportare ai potenziali target di azioni ostili.

In tale contesto il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della Lombardia, ha svolto adeguati servizi di monitoraggio e analisi, condividendo ogni evidenza utile in relazione al quadro internazionale in parola; in caso di attacco, oltre ai necessari approfondimenti investigativi, ha tempestivamente svolto l’analisi tecnica della minaccia, nonché fornito il supporto operativo, per il veloce ritorno alla piena operatività dei sistemi informatici colpiti.

Nella sottostante tabella si riportano i dati relativi alle attività svolte dal C.O.S.C. Lombardia nell’ambito del computer crime.

Attacchi infrastrutture critiche ad istituzioni, aziende e privati
2021
2022
Variazione percentuale
Casi Trattati
548
1312
+139%
Persone Indagate
22
25
+13%

Al fine di potenziare l’attività di prevenzione e contrasto dagli attacchi/danneggiamenti alle infrastrutture informatiche critiche della Lombardia, sono stati siglati nel corso del 2022, due protocolli d’intesa con i colossi “Feralpi Siderurgica S.p.A.” e “Industrie DeNora S.p.A.”.

In tale ambito si segnalano anche le seguenti operazioni:

Operazione “Rear Window” ove questo C.O.S.C., coordinato dalla Procura della Repubblica di Milano, è riuscito a disarticolare un vero e proprio “sistema” criminale finalizzato alla violazione, mediante intrusioni informatiche, di impianti di videosorveglianza installati per lo più presso private abitazioni effettuando 10 perquisizioni su tutto il territorio nazionale.
L’inquietante fenomeno è stato scoperto grazie alla segnalazione di un cittadino e agli sviluppi dell’analisi forense compiuta sullo smartphone sequestrato a uno degli indagati nell’ambito di un altro procedimento penale, relativo a reati di altra natura.

Operazione “Dark Resolution” – L’attività è stata avviata a seguito delle informazione acquisite dal Servizio Polizia Postale e delle comunicazioni nel corso del consueto scambio informativo con le collaterali forze di Polizia estere; in particolare detective stranieri, nel corso di un’autonoma attività di indagine, avevano accertato che un cliente sconosciuto aveva commissionato sul “dark web” un omicidio per la somma di 5.000 dollari in criptovalute – bitcoin, avente come vittima un cittadino straniero residente nella provincia di Sondrio. L’indagine ha consentito di individuare il mandante nonché l’indirizzo “onion” della piattaforma ove è materialmente avvenuto l’assoldamento del presunto sicario.

FINANCIAL CYBERCRIME

Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale si segnala il rafforzamento dell’attività di prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle truffe online con 267 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, in particolare nel settore dell’e-commerce, market place e del trading online.

Truffe OnLine
2021
2022
Variazione percentuale
Casi trattati
1.816
2.780
+53%
Persone indagate
269
203
-24%
Somme sottratte
€ 16.261.747
€ 24.654.654
+52%

Nell’ambito delle citate truffe sul web, nel corso del 2022, si è registrato un importante l’incremento degli illeciti legati al fenomeno del trading online, da attribuire anche all’aumento del numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. L’attività investigativa, qualora la denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero.

Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 45 casi trattati e 6 persone denunciate e delle truffe romantiche, con 66 casi trattati e 9 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare.

Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech).

Il monitoraggio di siti e spazi web (blog, gruppi social e siti dedicati) dediti a giochi e scommesse clandestine è un’altra attività operativa particolarmente seguita dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, sia per contrastare la diffusione irregolare o illegale, che per tutelare gli interessi dei consumatori, specie se minori d’età: numerosi sono i siti con sedi legali presso paesi esteri, che operano in Italia anche se privi della prevista autorizzazione per poter esercitare legalmente la raccolta di scommesse.

In ultimo, ma comunque di primaria importanza, è stata l’attività rivolta all’individuazione di quelle persone che, sfruttando principalmente la cassa di risonanza che i social media offrono, hanno manifestato intenti suicidari in conseguenza dei quali sono state attivate tutte le procedure necessarie per la salvaguardia delle persone coinvolte con l’ausilio degli uffici di polizia competenti territorialmente.

SEZIONE CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, ISIS, Al Qaeda, Al Shabaab ed altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti).
In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Digos della locale Questura.
La costante attività di monitoraggio informativo ed investigativo ha permesso di accertare come nel corso degli ultimi mesi si sia stato registrato un notevole incremento dei trend e delle discussioni all’interno di chat in diverse piattaforme; si passa dai tradizionali gruppi Facebook (molti dei quali risultano essere già stati bloccati) a social meno noti, come Reddit, fino a piattaforme come 8chan, vk.com (Vkontakte), nonché Telegram, privilegiando tutte quelle piattaforme che per la propria policy garantiscono l’anonimato e rendono più complicata l’identificazione degli autori dei messaggi.
Alla luce di quanto premesso, appare opportuno evidenziare come gli operatori della sezione antiterrorismo abbiano intensificato le attività di monitoraggio proprio in tali contesti e, in raccordo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, abbiano avviato numerose attività investigative, con il deferimento alle competenti Autorità Giudiziarie dei soggetti identificati – anche attraverso attività sotto copertura e perquisizioni – quali autori dei messaggi connotati dalla discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Tra le numerose attività investigative espletate nel corso del 2022, si segnala quelle che ha condotto al deferimento alla competente A.G. di Milano di un uomo di 60 anni, residente nella provincia di Como, quale utilizzatore di un account Twitter, autore di due messaggi contenenti gravi minacce nei confronti del Capo dello Stato.

Un’ulteriore attività d’indagine che merita di essere menzionata per importanza, è quella avviata dal Servizio Polizia Postale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, all’esito della quale, operatori dei Centri Operativi di Milano, Trieste e Venezia, unitamente a personale delle DIGOS di Milano, Vicenza ed Udine hanno eseguito perquisizioni delegate a carico di tre internauti nei cui confronti sono stati riscontrati elementi indiziari tali da farli ritenere autori della pubblicazioni di messaggi minatori rivolti all’ex Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE

La Polizia Postale se da un lato svolge un’incisiva attività di repressione dei reati informatici, dall’altro lato svolge un’importante azione preventiva a tutela dei minori, soprattutto per quanto concerne il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di prevaricazione online, fenomeni che destano grande allarme sociale.
L’impegno profuso dagli specialisti della Polizia Postale nell’azione di sensibilizzazione e informazione ha consentito, nell’anno appena trascorso, di realizzare incontri con docenti e genitori in oltre 614 istituti scolastici, coinvolgendo oltre 55.277 mila studenti, 3.223 insegnanti e 6.731 famiglie.

La Polizia di Stato di Milano ha catturato in Spagna un cittadino greco di 30 anni ritenuto essere un trafficante internazionale partecipe a una radicata associazione a delinquere, operante in tutta Italia, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Lunedì 2 gennaio alla sera, gli agenti della Squadra Mobile milanese, con la collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, della Direzione Centrale Servizi Antidroga e della polizia spagnola, lo hanno arrestato a Barcellona dopo che lo stesso si era sottratto lo scorso 11 maggio all’esecuzione delle 31 misure restrittive emesse all’esito di una complessa attività di indagine coordinata dalla DDA milanese: al termine di un’imponente attività investigativa, la Squadra Mobile aveva disarticolato un’organizzazione internazionale di narcotrafficanti facenti capo a un imprenditore d’arte pregiudicato, attualmente latitante, che aveva messo a punto una fitta rete di trafficanti locali su gran parte del territorio nazionale. Al vertice della rete del capoluogo lombardo vi erano due milanesi, uno dei quali tuttora ricercato dalla Polizia di Stato.

Il cittadino greco arrestato in Spagna, dove si era rifugiato utilizzando false generalità, è gravemente indiziato di avere gestito i traffici sul territorio romano e in diverse occasioni, per il tramite di altrettanti corrieri, di avere ritirato ingenti quantitativi di droga nel capoluogo milanese destinati al mercato della capitale.

Il 30enne, risultato trafficante internazionale di particolare caratura, nel 2018 fu arrestato in Perù perché coinvolto in un’importazione di 291 kg di cocaina.

La Polizia di Stato arresta 3 persone nei pressi della Stazione Centrale di Milano
La Polizia ferroviaria di Milano, giovedì scorso, ha arrestato un cittadino marocchino di 23 anni, pregiudicato, per il reato di furto aggravato.

Gli agenti, durante il servizio di vigilanza nella stazione di Milano Centrale, hanno notato in Piazza Duca D’Aosta (MI), precisamente nelle vicinanze di un esercizio commerciale, un uomo accodarsi ad una viaggiatrice per poi, con destrezza, inserire una mano all’interno della tasca dx del giubbotto della donna, asportandole il cellulare, per poi allontanarsi rapidamente.

Gli agenti, dopo aver assistito all’azione delittuosa, hanno bloccato prontamente lo straniero, tratto in arresto e condotto presso le camere di sicurezza della locale Questura a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sempre nella medesima giornata, gli agenti hanno arrestato un cittadino italiano e un cittadino gambiano, entrambi di 24 anni, con pregiudizi di polizia specifici, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I medesimi durante un giro di perlustrazione nelle adiacenze della stazione di Milano Centrale, tra Piazza Luigi di Savoia e Via Vitruvio (MI), hanno notato tre soggetti dall’atteggiamento sospetto, confabulare tra di loro, che si dirigevano verso l’ingresso della metropolitana.

Gli agenti hanno deciso di seguirli, notando che uno di loro ha estratto dalla tasca destra della giacca una pallina di presunta sostanza stupefacente, per poi consegnarla ad un’altra persona intenta ad effettuare il pagamento.

Immediatamente, gli operatori sono intervenuti, bloccando i tre soggetti, tra cui l’acquirente trovato in possesso della pallina di 0,3 grammi di cocaina, il ragazzo gambiano in possesso di 3,7 grammi di cocaina, 3,1 grammi di hashish, nonché la somma di 35 euro ed infine il giovane italiano che nascondeva all’interno del portafoglio 1 grammo di hashish, il tutto posto sotto sequestro.

I due arrestati sono stati condotti presso le camere di sicurezza della Questura di Milano in attesa di giudizio.

Oggi a Milano la Polizia di Stato ha individuato gli autori dell’incendio e la conseguente distruzione di un manichino riproducente un poliziotto in divisa avvenuto la notte di Capodanno, episodio divenuto virale in poco tempo grazie alla diffusione online del relativo video.
Questa mattina un cittadino ecuadoriano di 37 anni, regolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, stupefacenti e porto di oggetti atti ad offendere, si è presentato in via Chopin presso il Commissariato Scalo Romana dove negli anni scorsi era stato seguito in relazione al suo status di affidato in prova ai servizi sociali, affermando di essere l’autore del gesto.
Il clamore mediatico che ne è conseguito lo ha spinto a fornire la sua versione dei fatti ai poliziotti spiegando loro che da qualche giorno, come da tradizione nel suo paese d’origine, si era dedicato alla costruzione del manichino raffigurante un poliziotto: la figura istituzionale, a suo dire, intendeva simboleggiare i problemi avuti in passato con la giustizia e la sua distruzione avrebbe dovuto rappresentare l’intento di lasciarseli alle spalle come proposito per il nuovo anno.
Poco dopo la mezzanotte di Capodanno, l’uomo ha collocato il manichino in via San Dionigi dove il figlio, un ragazzo italiano di 17 anni positivo in banca dati, gli ha dato fuoco dopo averlo cosparso di benzina per poi pubblicare, su un proprio account social, uno dei video realizzati per l’occasione che in pochi minuiti è divenuto virale.
Padre e figlio saranno deferiti alle competenti autorità giudiziaria dai poliziotti del Commissariato Scalo Romana per vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni Costituzionali e delle Forze Armate e per accensioni ed esplosioni pericolose.

PRIMISSIMO BILANCIO DI FINE ANNO DELLA POLIZIA FERROVIARIA

958.761 le persone controllate, 305 arrestati e 3.082 indagati: è questo il primissimo bilancio di fine anno dei controlli della Polizia Ferroviaria.

Numerosi anche i sequestri: 75 armi, 3 da fuoco, 56 da taglio, 16 armi improprie nonché circa g. 588,38 di cocaina, g. 723,18,50 di eroina e oltre 5.000 grammi di hashish.

Durante l’anno sono state impiegate 28.796 pattuglie in stazione e 10.912 a bordo treno. Sono stati presenziati complessivamente 23.880 convogli ferroviari. Sono stati inoltre predisposti 1.980 servizi antiborseggio in abiti civili, sia negli scali che sui treni.

Le attività di prevenzione sono state incentivate con un aumento delle giornate straordinarie di controllo del territorio per un totale di 39 operazioni: 12 “Stazioni Sicure”, finalizzate al contrasto delle attività illecite maggiormente ricorrenti in ambito ferroviario; 12“Rail Safe Day”, finalizzate a prevenire comportamenti impropri o anomali, spesso causa di investimenti, 12“Oro Rosso”, finalizzate al contrasto dei furti di rame e 3 “Action Week”, finalizzate al potenziamento dei controlli, nel trasporto ferroviario di merci pericolose.

In campo internazionale è proseguita l’attività di cooperazione con l’Associazione europea di polizie ferroviarie e dei trasporti RAILPOL, allo scopo di migliorare le tecniche specialistiche e di rafforzare la collaborazione tra i Paesi membri attraverso il reciproco scambio di informazioni, la definizione di comuni strategie operative e la programmazione di azioni di controllo congiunte. La Polizia ferroviaria ha inoltre partecipato alle 4 “Rail Action day” organizzate per contrastare i fenomeni criminosi maggiormente diffusi in ambito ferroviario e prevenire possibili azioni terroristiche o eversive.

L’attività di contrasto ai furti di rame, che in ambito ferroviario spesso causano ritardi alla circolazione dei treni e consistenti disagi per i viaggiatori, si è tradotta in 308 controlli ai centri di raccolta e recupero metalli, in circa 175 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie ed in 53 servizi di controllo su strada a veicoli sospetti. Tale articolato dispositivo ha consentito l’arresto di 2 soggetti, la denuncia di 18 soggetti nonché la contestazione di 11 sanzioni amministrative per violazione delle norme ambientali.

Nell’ambito dei controlli delle merci pericolose, sono state effettuate 2 verifiche su circa 35 carri ferroviari, italiani e stranieri. Nessuna irregolarità riscontrate nel corso delle 2 action week dedicate, che si sono affiancate alle ordinarie attività di controllo, svolte dal personale della Specialità.

Nel 2022 gli agenti della Polizia Ferroviaria hanno rintracciato circa 120 persone scomparse, di cui circa 108 minori.

Tante le storie a lieto fine e diversi i salvataggi, sia di viaggiatori che, non rispettando le regole di comportamento, hanno messo a repentaglio la propria incolumità, nonché di persone colte da malore o aspiranti suicidi.

Diversi gli episodi registrati anche quest’anno, di ragazzi sui binari per giochi e sfide che avrebbero potuto avere conseguenze tragiche. Spesso in questi casi i giovani protagonisti ignorano i pericoli presenti nelle stazioni o sui treni. Per questo la Polizia ferroviaria è da tempo impegnata nelle scuole per promuovere, in particolare tra gli adolescenti, la cultura della sicurezza individuale in ambito ferroviario. Sono stati oltre 7007 gli studenti raggiunti in 213 incontri organizzati nel corso dell’anno, nell’ambito del progetto di educazione alla legalità, “Train…to be cool”, realizzato in collaborazione con il MIUR e con il supporto scientifico della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università di Roma La Sapienza. L’iniziativa, dalla sua nascita, nel 2014, ha consentito di raggiungere più di 35.000 studenti in oltre 700 incontri.