Il botto l’atra sera, lunedì 23 gennaio, a Cinisello Balsamo lo hanno sentito tutti, forte e chiaro. Per il momento, però, si tende a escludere che si sia trattato dell’avvertimento di qualche organizzazione criminale con addentellati nel racket delle estorsioni. Sull’esplosione provocata dall’ordigno artigianale che ha danneggiato l’insegna, la vetrata, la saracinesca, il bancone della pasticceria gelateria Crema e cioccolato, in corso Risorgimento, 151 della cittadina dell’hinterland milanese, oltre l’insegna di una panetteria attigua, subito riparata, e un’auto (Audi A4) parcheggiata davanti, l’unica certezza è che si sia trattato di un atto volontario, doloso. Avvenuto un paio d’ore dopo la chiusura. Ne sono quasi certi sia i Carabinieri che i Vigili del fuoco accorsi sul posto perché hanno trovato alcuni residui cartacei che sarebbero parti della bomba carta. Ma il movente non è ancora messo a fuoco. E da un primo esame delle telecamere di sorveglianza non sarebbe emerso nulla di significativo e di utile per le indagini. “Non ci sono aggiornamenti. È troppo presto“ dicevano ieri sera al comando provinciale dei Carabinieri “Per adesso abbiamo stilato una relazione che abbiamo inviato in Procura. Vedremo per quale reato apriranno un fascicolo”. Alla domanda successiva, e cioè se si potesse ipotizzare un qualche legame con la criminalità, gli investigatori hanno gettato acqua sul fuoco : ”Non abbiamo riscontri in questa direzione. E non ci pare che…”.
Il titolare del locale (che gestisce insieme alla moglie), trentacinquenne, italiano, il cui nome non è stato reso noto, indirettamente confermerebbe il momentaneo scetticismo su una eventuale pista legata al pizzo. Lungamente sentito dai militari dell’Arma avrebbe assicurato di non aver mai ricevuto minacce. Potrebbe essere la scarsa voglia di parlare, di quanto accaduto, di una persona che ha paura? Tutto è possibile. E in storie come queste a volte il silenzio salva la vita. Peraltro la pasticceria gelateria, aperta in franchising nel 2007, ha una buona reputazione nell’hinterland, sia per la qualità dei prodotti che per aver sviluppato il servizio a domicilio. Crema e cioccolato non ha certo la fama di essere un locale “attira risse”, uno di quelli che tanti grattacapi stanno dando alla Questura di Milano che sempre più spesso deve ricorrere alla sospensione della licenza per episodi di violenza a ripetizione compulsiva. “Non abbiamo mai avuto problemi con il titolare” assicurano i Carabinieri. E dunque chi e perché ha fatto brillare una bomba, sebbene fatta in casa, lì davanti? Le indagini si stanno svolgendo a 360 gradi. E l’esplosione dell’altra notte, che ha spaventato non poco gli abitanti di Cinisello Balsamo, potrebbe anche essere l’atto teppistico estemporaneo avvenuto in un territorio da tempo sotto osservazione per intemperanze e violenze. Esattamente un anno fa, a gennaio del 2022, su iniziativa della Regione Lombardia, fu potenziata la rete di telecamere di controllo nei quartieri dello spaccio, che vennero anche dotati di un servizio di vigilantes privati. A temere, invece, che quanto successo a Cinisello Balsamo martedì sera sia da rubricare nell’elenco delle intimidazioni ai commercianti. è l’assessore regionale alla sicurezza Romano La Russa. Tra le sue deleghe c’è anche quella dell’usura: “Un fenomeno odioso” dice La Russa, che tiene sotto scacco troppe famiglie e titolari di attività e contro il quale Regione Lombardia è impegnata da tempo. A questo proposito, vorrei ricordare il Pdl, approvato a dicembre, che modifica la legge regionale 17/2015 e garantisce un maggiore sostegno alle vittime di usura, intervenendo fin dalla fase del sovraindebitamento. Mi auguro sinceramente che l’episodio di Cinisello non sia riconducibile a fenomeni come appunto l’usura e il racket e che sia fatta chiarezza al più presto”.
Marco Gregoretti