Nell’ambito di un’attività di indagine in corso dal settembre 2022 – coordinata dai magistrati del V Dipartimento della Procura della Repubblica di Milano e svolta dall’Aliquota della Polizia di Stato presso la Sezione di Polizia Giudiziaria – nella mattinata del 11 febbraio 2023 è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano nei confronti di tre persone di nazionalità egiziana per il reato di maltrattamenti in famiglia commesso in danno di una ragazza sedicenne appartenente al medesimo nucleo famigliare.
Il procedimento ha tratto origine da una segnalazione proveniente dall’ambiente scolastico e successivamente dal dirigente dell’Istituto milanese frequentato dalla minore con i quali la vittima si era confidata riferendo di essere stata più volte violentemente aggredita, sia verbalmente che fisicamente, dai familiari dopo che questi erano venuti a conoscenza della sua relazione sentimentale con un ragazzo. In particolare, era stata percepita immediatamente la preoccupazione e la sofferenza della ragazza, la quale era apparsa stanca in volto con alcuni lividi al viso e con alcune escoriazioni alle braccia e al petto, nonché molto impaurita e silenziosa. A seguito di audizione protetta della ragazza e dei successivi accertamenti, la persona offesa veniva collocata presso una comunità protetta ai sensi dell’art. 403 c.c.
Gli episodi di maltrattamento nei confronti della ragazza non sono tuttavia cessati neppure a seguito del collocamento presso la comunità. In particolare, il ragazzo frequentato dalla vittima subiva un’aggressione da parte di alcuni familiari della predetta che lo colpivano ripetutamente al volto, sferrando calci e pugni e, poco dopo questo episodio, il padre della vittima le faceva pervenire minacce dal contenuto fortemente intimidatorio.
A seguito di questi episodi il GIP di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica riteneva di applicare al fratello della vittima la misura degli arresti domiciliari, mentre al padre e della madre la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla figlia e di comunicazione con la stessa.
L’attività investigativa va inserita nel contesto della massima attenzione che la Procura della Repubblica di Milano con la collaborazione la Sezione di P.G. e degli organi di polizia territoriale riserva alla prevenzione ed alla repressione del reato di maltrattamenti in famiglia con particolare riferimento ai reati culturalmente orientati ed alla tutela dei minori e delle donne all’interno della famiglia, avuto riguardo anche ai gravissimi casi riscontrati negli ultimi anni e talora conclusisi con esiti tragici.
Va evidenziato come nel caso descritto l’interazione con le Istituzioni, quelle scolastiche in particolare, e la vigilanza della stessa collettività rappresentata in questo caso dalla pronta segnalazione della situazione di grave disagio, ha consentito un intervento immediato ed una tutela efficace idonea a prevenire possibili conseguenze drammatiche.