Marco Calì batte Horatio Caine. Il capo della Squadra mobile di Milano ha portato a termine un’operazione che non è quasi mai riuscita neanche al duro protagonista, rosso mal pelo, della fortunata serie di telefilm americani, Csi Miami. Alle prime ore di ieri mattina, mercoledì 19 aprile, gli agenti hanno tirato giù dal letto e arrestato nove affiliati alla fazione Chicago della pericolosa pandilla sudamericana dei Lating King, che, a suon di botte, violenze fisiche e psicologiche, tentati omicidi, è in guerra con altre bande “etniche” per controllare pezzi del territorio milanese. Con l’imposizione, a suon di mazzate, di regole e di codici interni da cui non si può sgarrare. Il più giovane ha 20 anni, il più anziano 36. Le manette sono scattate anche per il capo, il cosiddetto “Inca supremo”, il 36enne ecuadoriano Kleber Miguel Cotrez Cortez, 36 e per il 27enne Johnny Farfan Chavez , che comandava il cosiddetto Capitolo di Cologno Monzese, noto per la ferocia delle punizioni che infliggeva ai membri non rispettosi delle regole prestabilite. Il gip di Milano, Cristian Mariani, ha confermato l’associazione a delinquere richiesta dal pubblico ministero Francesca Crupi e dall’aggiunto Laura Pedio, del Vll Dipartimento della Procura della Repubblica di Milano “Criminalità organizzata comune”.
Le indagini sono iniziate il 5 marzo 2022. Le volanti furono chiamate in via Chiese dove il capo di MS 13, gang rivale dei Chicago, rischiò di essere ucciso. Sullo sfondo del tentato omicidio, con calci, pugni, sprangate e bottigliate, c’è la violentissima guerra tra le due pandilla, fazione Chicago dei Latin King ed MS 13, appunto, combattuta per sancire la supremazia criminale ed “esistenziale” in quella determinata zona. Come confermano altre due mega risse, il 30 aprile 2022 in via Avezzana e il 30 giugno dello stesso anno ad Assago.
I video acquisiti dagli investigatori, utili per arrivare all’individuazione degli indagati arrestati ieri mattina, mostrano sequenze di pestaggi raccapriccianti e privi di qualsiasi freno: i protagonisti infieriscono aumentando il tenore dei colpi, anche su un avversario a terra, immobile, che sembra morto. Si legge nei verbali: “Le immediate indagini, svolte attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona, l’escussione di testimoni e l’ausilio di attività tecnica, hanno permesso ai poliziotti di identificare uno dei principali autori di tale violenta aggressione e di accertare come la vittima fosse stata colpita prima con un pugno, poi con delle bottiglie di vetro ed infine, una volta che questi era a terra, a colpi di machete sulla mano”.
Il 5 marzo 2022 è, di fatto, il punto di partenza che ha consentito di aprire la porta su un mondo che, proprio il capo della squadra mobile di Milano, accennò in un’esclusiva intervista rilasciata a Libero l’8 giugno scorso, sottolineando la differenza tra le cosiddette baby gang di quartiere e la rigida organizzazione verticistica delle pandilla. Scrivono gli investigatori che l’indagine “ha permesso di dimostrare l’effettiva costituzione a Milano di una articolazione locale dell’associazione per delinquere di etnia sudamericana “ mondiale” denominata, appunto, Latin King fazione Chicago”. Ohh, internazionali anche in questo. Peccato però che la gerarchia delle pandilla si scali arrampicandosi sul totem della prevaricazione il più violenta possibile. A cominciare dal rito di iniziazione che consiste nel subire “volontariamente e consapevolmente” un pestaggio da parte di più persone in contemporanea Senza alcuna pietà. Prendersi tutti quei calci e tutti quei pugni è quasi un onore, secondo il nuovo futuro membro. La globalizzazione dei Latino King è regolata da un manuale applicato ovunque. Il lavoro della Squadra mobile di Milano ha fotografato meticolosamente anche questo aspetto. “A livello mondiale” spiegano in Questura “i Latin King sono divisi in tribù, emanazioni territoriali autonome e collegate tra loro e a loro volta organizzate in Capitoli”. Non è tutto. Manco Al Qaeda…”Ogni tribù ha un consiglio “supremo” di cinque persone, chiamate Corone”. Sono il governo della banda, il gruppo di potere che chiamano Suprema. Ogni Capitolo controllato dalla tribù riproduce al proprio interno la stessa catena di comando. A questo punto, la domanda che verrebbe da fare ai poliziotti che hanno indagato, mettendo a terra un successo investigativo clamorosamente importante, e togliendo dalla strada un bel po’ di cattiveria, è: non vi è venuto il mal di testa?
Marco Gregoretti