Ecco lo stralcio di un’intervista che feci nel 2005 all’avvocato di Bettino Craxi Giannino Guiso, scomparso il 30 marzo 2015, all’età di 82 anni. È la parte in cui Guiso racconta del tentativo, quasi riuscito, di portare a termine insieme a Craxi, una trattativa per liberare Moro in cambio della scarcerazione di alcuni “terroristi” (tra cui Giorgio Panizzari coautore, con Tino Stefanini del libro Figli della catastrofi, Milieu edizioni). Qualcuno, come al solito, bloccò il lieto fine…
…
A proposito di servizi segreti, misteri piccoli e grandi, cosa ricorda del rapimento Moro? Craxi era da poco segretario nazionale del Psi e voleva trattare con i rapitori.
Il partito della trattativa eravamo lui e io. Con Bettino ci incontrammo a Torino dove si svolgevano sia il congresso socialista che il maxi processo al gruppo storico delle Brigate Rosse. Io ero lì in doppia veste: come militante socialista e come difensore di Renato Curcio e degli altri Br del nucleo storico. Spiegai a Craxi che si poteva fare una trattativa per liberare Moro
E cosa successe?
Andai in carcere a parlare con Curcio e gli altri. La risposta fu positiva: in cambio di una contropartita uno contro uno si poteva liberare Moro. Bastava un solo detenuto
Lei scrisse un libro sulla vicenda. Non ci fu lo scambio e Moro fu ucciso il 9 maggio 1978.
C’era la grande divisione nelle Br tra politici e militaristi. I politici arrestati tutti. I militaristi no. Curcio dentro Moretti fuori. È un altro mistero italiano. Ai brigatisti bastava che uno di loro uscisse dal carcere. Ma Craxi e io fummo costratstati.
Da chi?
Legga le ultime righe del mio libro del 1978. «I giornalisti mi chiedono: I brigatisti fanno un appello per la salvezza di Moro?. Vorrei rispondere: perchè la Democrazia cristiana ha fatto qualcosa?».
Ancora una domanda. C’è un dettaglio della storia di Bettino Craxi che é stato trascurato?
Ce ne è uno fondamentale: la verità
Marco Gregoretti
LEGGI ANCHE
Parlando di Craxi con l’avvocato Guiso: “Mi ripugnerebbe essere riabilitato da chi mi ha ucciso”