Il nove maggio ricorre il 45 esimo anniversario dalla telefonata agghiacciante: “Abbiamo giustiziato l’onorevole Aldo Moro. Il cadavere è in via Caetani…”. Dentro il bagagliaio di una R4 rossa, parcheggiata in quella viuzza a metà strada tra piazza del Gesù, dove aveva sede la Democrazia Cristiana e via delle Botteghe oscure, dove c’era il palazzone del Partito comunista, si scorgeva l’immagine di un cadavere rannicchiato. Raffiche di Bugie a via Fani, il libro del generale Piero La Porta, con una serie impressionante di documenti incontrovertibili, con analisi e con perizie di esperti e con una verve narrativa che ti prende della prima all’ultima parola, racconta una storia tutta diversa sull’evento violento che in modo traumatico cambiò il corso della nostra storia. Il rapimento e l’uccisione di Moro furono un colpo di Stato, non c’è più alcun dubbio. Ma Raffiche di bugie a via Fani per la prima volta svela segreti, ragioni, esecutori (veri) e mandanti (veri) di quei 53 giorni. E, come avverte l’autore, “nulla è come appare”. A cominciare da: che cosa è successo davvero in via Mario Fani, a Roma, il 16 marzo 1978? Chi ha sparato a chi? Con quali armi? E perché? Leggetelo
MG