Archivio di Greg. E se dietro ci fosse anche la criminalità cinese? Ecco il testo dell’articolo che ho scritto per Libero, oggi, 24 giugno. È diventato pericoloso anche andare a prendersi un caffè al bar. Da gennaio 2022: 16 sospensioni della licenza, 2 revoche definitive, 37 Daspo. Il Questore di Milano applica la stretta sui locali dove si spaccia, si consuma, si vende alcol ai minori. E dove ci si rovina di mazzate.

La prima pagina dell'articolo che ho scritto per Libero sui locali chiusi dal Questore di Milano per rissa, per droga, per alcol ai minorenni
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Rissa continua. Sigilli a La Rumba

Alla faccia del karaoke. Altro che canzoncine cover arrangiate da avventori stonati che credono di avere l’ugula d’oro. Al Ktv di Quarto Oggiaro più che usare microfoni fai da te ci si faceva di ketamina, di alcol a fiumi e di altre simili amenità. Così i poliziotti di zona, su decisione presa dal Questore di Milano Giuseppe Petronzi, mercoledì 22 giugno sono andati con i sigilli e hanno chiuso il locale, sospendendo la licenza per 15 giorni. Il provvedimento è stato preso dopo un’indagine iniziata un mese prima, il 27 maggio, alle 22,45, quando i poliziotti sono entrati e si sono trovati nella scena di un film. Una dipendente controllava i monitor di video sorveglianza affinché i clienti ospitati in alcune piccole sale adibite a privé, non fossero disturbati. Uno di loro ha cercato di darsela a gambe buttando a terra alcune bustine. Erano pacchetti di ketamina e di ecstasy. In tasca aveva 3mila euro in contanti. Il bello è che il Ktv era già stato raggiunto da altri due identici provvedimenti di chiusura: uno ad aprile e un altro proprio a maggio, per gli stessi motivi. E, in effetti, è costantemente tenuto d’occhio dalla Polizia di Stato perché di fatto si configura come una situazione gestita dietro le quinte, con ogni probabilità da cittadini stranieri, la cui finalità è unicamente offrire la location (e basta?) per il consumo di droghe chimiche.
Quello del 22 giugno è l’ultimo intervento, (a meno che non ce ne siano altri prima dell’uscita di Libero in edicola), deciso dal Questore, in un cadenza quasi parossistica. Il dottor Petronzi di fatto ha attivato un focus sulle attività dei locali pubblici e su come alcuni si stiano collocando con sempre maggiore frequenza in una deriva che crea problemi alla collettività, con risvolti spesso violenti. “Abbiamo la possibilità di poter usufruire di uno strumento come il Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza)” spiegano in Questura “che rende possibile sia la sospensione che la revoca della licenza al titolare dell’esercizio pubblico che crea problemi di ordine alla cittadinanza”. La battaglia condotta in città dalla Polizia di Stato e in provincia anche dal lavoro della Polizia municipale e dei Carabinieri, non è facile. Uno dei temi più delicati è capire i ruoli: il titolare della licenze è sempre la stessa persona che gestisce il locale? Comunque dall’inizio dell’anno sono già state sospese 16 licenze e applicate due revoche, cioè il titolare non potrà mai più gestire il locale.
La seconda pagina, all’interno, dell’articolo che ho scritto per Libero di venerdì 24 giugno 2022

Nella Milano delle baby gang, della criminalità giovanile, degli anziani abbandonati, ci mancava anche questa: andare al bar sperando di portare a casa la pelle. Il giorno prima del Ktv, martedì 21 giugno, la Polizia ha sigillato gli ingressi addirittura di due “esercizi” per il tempo libero. La discoteca Amaranta club e La Rumba, che in passato era un pub che si chiamava La Gozadera, nella zona di Parco Trotter. È ai titolari della licenza dei due locali che è stata notificata la revoca. Amaranta club è nella zona Scalo romana e, secondo la Questura, rappresenta “un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza della cittadinanza”. Nel tempo è diventato un ritrovo di pregiudicati che non disdegnano botte e mazzate, a volte coinvolgendo anche il personale. Nelle scorse settimane le volanti erano dovute intervenire e identificarono quattro clienti con precedenti per reati contro la persone e contro il patrimonio. Il quartiere non ne può più e i suoi abitanti continuano a segnalare i disagi “provocati dalla clientela della discoteca”. Per non parlare della Rumba, il pub chiuso il 21 giugno, che, forse, sarebbe più appropriato rinominare “La Rissa”. “È da gennaio” dicono in Questura “che il Commissariato Villa San Giovanni deve intervenire continuamente”. Il clou lo hanno potuto verbalizzare in un giorno di maggio quando una ventina di persone ubriache se le sono date di santa ragione, usando anche bottiglie di birra come armi. Dove hanno “rissato”? All’interno di un’area giochi per bambini. Si sono resi necessari i rinforzi di altri agenti per sedare lo scontro fisico tra ciuccattoni.
Potremmo andare avanti all’infinito, o quasi. Il 19 giugno è stato dichiarato un pericolo pubblico una sala dove si gioca ai cavalli e alle macchinette. È il Better e i poliziotti della Comasina hanno cercato di mettere un freno all’accanimento ludopatico che portava i clienti più sopra le righe a sfogare la propria frustrazione con la violenza contro i dipendenti e contro le macchinette.
E siamo solo al 19 giugno. Cioè cinque giorni fa. Dal blog www.marcogregoretti.it estraiamo il fior da fiore. Due settimane fa il Land of life di Legnano ha avuto la sospensione della licenza perché, vendeva alcolici a minorenni che li consumavano senza darsi un limite, finendo spesso all’ospedale ciucchi come biglie e pieni di lividi e di ferite per le mazzate che si davano
Il 29 aprile due cittadini, uno italiano e uno rumeno, si sono visti notificare un Daspo Willy. Il secondo, 49 anni, perché transumava tra locali del centro milanese a rubare bottiglie di pregio: l’ultima volta in via Pellegrino Rossi, se n’era inguattate 124 per un valore di 4mila euro. L’italiano, 48 anni, invece, perché ha trasformato una delle dipendenti di un bar della zona milanese Dergano, in bersaglio mobile tirandole addosso il portatovaglioli, lanciandole la zuccheriera e sputandole in faccia. Non contento aveva perso a sediate un cliente. Mica è finita qui. Ovviamente voleva andarsene senza pagare. La banconista gli ha detto che così non si fa. Ma lui per tutta risposta, l’ha menata e, come si legge nel comunicato della Questura, “palpata con insistenza”. Questi due signori per due anni non potranno più entrare in un locale di pubblico svago. Dall’inizio del 2022 il Questore di Milano ha già emesso 37 Daspo analoghi contro altrettante persone, per tentare di fronteggiare, o, quanto meno, di arginare, un china violenta che ci fa aver paura anche di andarci a prendere un aperitivo
Marco Gregoretti