Archivio di Greg. La Croce del Venerabile. Quando Licio Gelli creò il Movimento di difesa del Crocifisso. Correva l’anno 2010 e ancora tanti suoi nemici pubblici gli chiedevano favori

Licio Gelli a Villa Wanda nel 2010
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Il pins del Medic (Movimento etico per la difesa internazionale del Crocifisso)

Roberto Mezzaroma, Presidente del Medic, in un frame del video di You tube dove parla del Movimento

Nell’archivio trovi anche i pins, le spillette personalizzate che si attaccano al bavero della giacca. Dal mio ieri, giovedì 2 giugno 2022, è saltato fuori quello del Medic (Movimento Etico Difesa Internazionale del Crocifisso), l’ultima trovata del Maestro Venerabile della Loggia Massonica Propaganda 2 (P2). Era in fondo a uno dei miei cassetti “segreti” da 12 anni. Me lo diede Gelli in persona, a Villa Wanda, dove viveva, ad Arezzo. Periodicamente mi recavo da lui per affrontare le questioni scottanti della nostra storia recente: il Fascismo, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, la strage di Bologna, la morte del banchiere Roberto Calvi, il caffè avvelenato a Michele Sindona, i servizi segreti, la Cia (di cui diceva di essere un importante referente in Italia), il Kgb (con cui aveva rapporti) e tante altre cose. Un giorno, durante un convegno, subii uno strano furto: mi rubarono il computer. Insieme a lui se ne andarono i file archiviati con L.G. Anche alcuni audio. Qualche backup lo avevo appena fatto e, comunque, tutto è ancora nella mia testa. Sono nella mia testa anche le telefonate che riceveva da persone che pubblicamente lo attaccavano e in privato gli chiedevano favori: giornalisti, politici, massoni… Il punto vero è: che fine ha fatto, chi e come ha usato quel materiale che mi fu rubato insieme al computer?

Durante uno di quegli incontri mi mostrò il logo sul pins e sulla carta intestata del Medic (due mani che si stringono mentre impugnano un Crocifisso su sfondo azzurro). Spiegò che “le nostre radici sono sotto attacco culturale, politico e terroristico”. E aggiunse, mentre mi mostrava un foglio scritto a mano in bella calligrafia: “Ho anche inviato una lettera all’Unione europea”. Precisò, però, che, sebbene ne fosse l’ispiratore, a guidare il Movimento c’era l’architetto e imprenditore romano Roberto Mezzaroma. Un paio di mesi dopo, il 2 luglio, 2010, a Roma, durante l’incontro “Nati sotto il segno della croce. il Crocifisso: crocevia della storia”, che si tenne in via della Stazione Di San Pietro 14, nella Sala Sistina dell’hotel Michelangelo, Mezzaroma annunciò ufficialmente la nascita del Medic. Naturalmente ero andato a dare un’occhiata. Ed ebbi l’immediata sensazione di quanto ancora Licio Gelli riuscisse a muovere. Tantissimi ospiti.
“IO, IL VENERABILE E IL CROCIFISSO. FOTOGALLERY”

C’era pure lo psichiatra Alessandro Meluzzi, criminologo e opinionista “fuori dagli schemi” tv e on line, nonché “prelato” di una Chiesa ortodossa. Il parterre dei relatori, che parlarono sotto l’egida dei saluti del Presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, e del Senatore a vita Giulio Andreotti, andava dalla politica, al giornalismo, dalla Comunità Ebraica di Roma al Vaticano. Eccolo: il consigliere regionale del Lazio Olimpia Tarzia, Gaetano Sottile presidente e fondatore dell’Associazione Italy for Christ e conduttore del programma televisivo Dritto al Cuore, l’ex direttore del Tg1Nuccio Fava, la Duchessa d’Aosta Silvia Paternò, presidente onorario del Medic, don Walter Trovato, cappellano della Polizia di Stato, Alberto Piperno membro della Comunità Ebraica di Roma, nonché Presidente del Comitato Memoria Dialogo di Pace, monsignor Antonio Silvestrelli, sottosegretario alla Congregazione Vaticana per il Clero, giudice per il tribunale di appello del Vicariato di Roma, commissario della Congregazione per il Culto Divino e la disciplina dei Sacramenti.
Anche questo ho trovato tra i miei appunti di quei giorni. Si tratta di cronaca. Si tratta di raccontare la realtà dei fatti. Ognuno pensi quel che gli pare.
Marco Gregoretti