Una bella bolla (o balla) geopolitica quella con cui Silvio Berlusconi avrebbe giustificato il viaggetto a cinque stelle extra lusso di Marcello Dell’Utri in Libano. “L’ho mandato io” si sarebbe spinto a dire il Presidente di Forza Italia “per dire che Putin avrebbe appoggiato Amin Gemayel (72 anni) tramite me, alle prossime elezioni presidenziali (venerdi’ nove maggio 2014, per noi l‘anniversario dell’uccisine di Aldo Moro, vicenda anch’essa che qualche collegamento libanese ce l’ha… ndr)”- Insomma l’ex Presidente del consiglio italiano avrebbe inviato come proprio ambasciatore personale Marcello Dell’Utri ad assicurare il “Falangista” che avrebbe avuto l’aiuto di Vladimjr Putin. Le faccende mediorientali sono davvero complesse da comprendere. Ma perché mai Putin dovrebbe esporsi cosi’, con tutti i problemi che ha in casa? E in cambio di che cosa? Di primo acchito sembrava un po’ una boutade sullo schema “Ruby parente di Mubarak”. E, infatti, è arrivata secca la smentita dell’ufficio stampa del partito delle Falangi: “nessun ruolo di Putin e di Berlusconi nel sostegno elettorale di Gemayel”. La Nato (Cia) e Israele (Mossad) avrebbero preso molto male l’intervento di Berlusconi perché è evidente che i veri alleati di Gemayel in questo momento sono gli Stati Uniti. Se non altro per la storica contrapposizione delle Falangi agli Hezbollah e alla Siria.
Ed ecco il colpo di scena. Secondo alcune mie informazioni Marcello dell’Utri avrebbe ricevuto appoggio logistico (e politico) da Michel Anoun,79 anni, che fu Capo di Stato Maggiore e che, dopo anni di vera e propria “guerra dei nervi” (e non solo), come politico passo’ da essere un grande nemico della Siria e degli Hezbollah a diventarne amico e sostenitore. Il tre dicembre 2008 Anoun venne ricevuto da Bashar al Asad e nel 2010 assicurò il suo sostegno politico agli Hezbollah in chiave anti Usa e anti israeliana per la vicenda del Tribunale speciale del Libano. Dunque: altro che appoggio a Gemayel! Dell’Utri godrebbe dei buoni uffici territoriali di un nemico vero della Falange di Gemayel. Mica finisce così. Il genero di Anoun è Gebran Bassil, attuale ministro degli esteri libanese ed ex ministro dell’energia. Attraverso comuni conoscenze all’interno del Rotary club del Libano, Bassil avrebbe avviato importanti interessi economici di vario genere con Marcello Dell’Utri: molto chiaro quindi quanto sia importante l’appoggio di Anoun.
Affari, politica, vicende giudiziarie: pane per i denti dei levantini libanesi. Del gruppo Anoun- Bassil, fa anche parte Samir Mokbel, vice Primo ministro e ministro della Difesa libanese. La mia fonte mi mette una pulce nell’orecchio :”Potrebbe essere parente del vostro (italiano ndr) Gennaro Mokbel…”. Secondo le cronache Gennaro Mokbel, anche se lui ha decisamente smentito, avrebbe aiutato Marcello Dell’Utri ad allestire “la trasferta” libanese. Mokbel, coinvolto nella vicenda giudiziaria Fastweb, dice di aver visto una sola volta in vita sua Marcello Dell’Utri e di sapere per certo che quest’ultimo lo ritiene un delinquente. Vero è, pero’, che, invece, Mokbel non puo’ smentire la sua frequentazione assidua con Alberto Del’Utri, fratello di Marcello. Mokbel allonta da se anche la notizia della parenela con il viceministro libanese :”Io sono di origini egiziane”, dice. Ma il mio informatore replica con una domanda sibllina :”Sicuri che non sia di origini egiziane anche il vice primo ministro e ministro della Difesa?”. A questo punto mi resta davvero difficile comprendere il motivo per cui Silvio Berlusconi abbia voluto far fare questa brutta figura a Gemayel: appoggiato da Putin attraverso l’interventismo di amici egli amici degli Hezbollah. Così come è poco comprensibile il motivo per il quale Putin non potesse offrire direttamente il suo appoggio a Gemayel: sarebbe stato un gesto di grande distensione in un momento in cui la sua contrapposizione con Obama appare ai massimi livelli… Ho l’impressione che la guerra dell’energia abbia qualche segreto dalle parti di Beiruth. E che Berlusconi sia un finto “ingenuo”…
Marco Gregoretti