BAMBINI IN ARRIVO NUOVE NORME SUI PRODOTTI PER L’ INFANZIA

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  • Testata            Panorama
  • Data Pubbl.     27/05/1999
  • Numero           0021
  • Numero Pag.   97
  • Sezione            ATTUALITA’
  • Occhiello         BAMBINI IN ARRIVO NUOVE NORME SUI PRODOTTI PER L’ INFANZIA
  • Titolo  QUEI PICCOLI GIOCHI A GRANDE RISCHIO
  • Autore MARCO GREGORETTI con FABRIZIO MASSARO
  • Testo

La parola è quasi impronunciabile: ftalati. Ma l’ ultimo allarme lanciato dal ministero dell’ Industria in tutela dell’ infanzia è chiaro: “Da giugno saranno fuorilegge” precisa a Panorama un funzionario del ministero. Gli ftalati sono sostanze chimiche sospettate di essere tossiche, presenti in quasi tutti i gli oggetti in plastica, quindi anche in alcuni giocattoli e nei prodotti per l’ infanzia come i massaggiagengive e gli anelli per la dentizione. In realtà, i rischi furono denunciati con forza già due anni fa dall’ Agenzia danese per l’ ambiente. Era il maggio del 1997 quando avvertì: “Gli ftalati sono pericolosi per i bambini. Possono causare danni al fegato, ai reni, alterazioni al sistema endocrino e all’ apparato riproduttivo”. Da allora ci sono state numerose azioni dimostrative da parte di Greenpeace: i militanti il 14 dicembre 1998, vestiti da Babbo Natale, scaricarono casse di giocattoli a Bruxelles davanti all’ ufficio di Emma Bonino, all’ epoca commissario Ue per la politica dei consumatori. E oggi finalmente in Italia, dove i bambini sotto i quattro anni sono 3 milioni, arriva il divieto di commercializzazione. Una decisione presa proprio mentre sta montando l’ onda emotiva su quanti pericoli possono nascondersi nell’ attività preferita dai bambini: giocare. Mercoledì 12 maggio i principali quotidiani italiani ospitavano una pubblicità del grande gruppo svedese Ikea che recitava: “Avviso alla clientela. Hai regalato questo giocattolo al tuo bambino? Allora ti invitiamo a restituirci il cappuccio per sostituirlo con uno nuovo”. Il giocattolo in questione è la piramide d’ anelli chiamata Mula. Era successo che i genitori di un bimbo svedese di cinque anni avevano avvertito l’ azienda che alcuni mesi prima il loro figlio era morto soffocato dal famigerato cappuccio rotondo. All’ Ikea spiegano che Mula rispettava tutti gli standard europei fissati dalla legge: la pallina killer aveva un diametro addirittura superiore a quello previsto (37 millimetri anziché 31,7). “La clamorosa iniziativa pubblicitaria che abbiamo preso” spiega Valerio Di Bussolo, portavoce dell’ Ikea Italia “deve servire a rivedere canoni e standard di sicurezza per fasce di età e per forme di oggetti. Per esempio un giocattolo rotondo, secondo i nostri studi, è pericoloso fino a un diametro di 45 millimetri”. D’ altronde il gruppo fondato dal settantaduenne Ingvar Kamprad ha formato un’ équipe di psicologi e pediatri per studiare da vicino il pianeta infanzia. “Per i bambini” continua Di Bussolo “i rischi sono infiniti. Anche con gli oggetti destinati agli adulti: per esempio abbiamo ritirato dal commercio un portasaponette da bagno. Era in colori vivaci, quindi attirava l’ attenzione dei piccoli, ma poggiava su un pomello di plastica che poteva essere staccato e ingoiato”. Molte aziende hanno subito sequestri cautelativi da parte dei carabinieri dei Nas. Due anni fa a Venaria Reale (Torino) sono entrati nella sede di una famosa catena di giochi mettendo sotto sequestro cautelativo guantoni e punching-ball giocattolo. Il sospetto era che contenessero nitrobenzene. Gli esami svolti dall’ Istituto superiore della sanità hanno dato ragione ai sospettosi. Stesso trattamento per uno dei più importanti produttori di oggetti per l’ infanzia: sequestrati cautelativamente, e in tutta Italia, anelli per dentizione e posatine di plastica. Secondo il ministero della Sanità, contenevano i famosi ftalati. Erano sgomenti i manager della multinazionale americana del giocattolo Fisher-Price quando seppero che nove bambini si erano ustionati giocando con automobiline e camioncini alimentati a batteria. L’ ottobre scorso fu deciso il ritiro dal mercato di 1 milione circa di quei giocattoli. Infatti, secondo il giudizio della commissione Usa per la sicurezza dei prodotti di consumo (Cpsc), i componenti elettrici usati erano difettosi e potevano facilmente prendere fuoco. “E non abbiamo neanche voluto quantificare il danno economico” dicono alla Fisher-Price “perché la sicurezza vale più di tutto”. Ancora, un anno fa, il 25 maggio del 1998, si verificò un caso identico a quello denunciato dall’ Ikea. Toccò alla Lego correre ai ripari, ritirando dai negozi di Francia, Olanda e Germania 700 mila esemplari di una coccinella di plastica, dopo che tre bambini di 6-7 mesi avevano rischiato il soffocamento ingoiandola. Per non parlare della cosiddetta operazione Pinocchio: lo scorso giugno la Guardia di finanza di Roma sequestrò in vari depositi della capitale oltre 800 mila giocattoli made in China. Dagli esami risultò che nessuno fra i 130 tipi di gioco sequestrati era a norma di legge, anche se quasi tutti portavano il marchio di qualità “Ce”, una sigla che certifica il rispetto degli standard di sicurezza comunitari. Tutti avevano parti appuntite, minuscoli frammenti staccabili, o erano costruiti con materiali tossici o infiammabili. Ma per qualcuno, come il decano dei pediatri italiani Marcello Bernardi, norme e regole (riquadro a pagina 97) non bastano. Dice Bernardi a Panorama: “I giochi pericolosi andrebbero vietati. Anzi, vanno vietati. Ma il salto di qualità lo devono fare gli adulti. Sono loro che dovrebbero eliminare tutti gli aspetti pericolosi della quotidianità domestica: dal gas alle prese per la corrente. Non avete idea di quanti incidenti succedono in casa ai bambini”. Sulla stessa lunghezza d’ onda è Mario Clementoni, amministratore delegato dell’ omonima fabbrica di giochi e vicepresidente dell’ Assogiocattoli: “I genitori devono comunque vigilare” avverte Clementoni. “Un bambino, e lo so per esperienza personale, perché è successo a mia figlia, può rischiare il soffocamento anche mangiando una caramella che gli va di traverso. Ma nessuno pensa che le caramelle siano pericolose. Una cosa è certa, però: quando controllo i giocattoli che produco e che distribuisco, non mi dimentico di essere un genitore”. Tra automobiline che ustionano, massaggiagengive che intossicano, giochi “educativi” che soffocano, forse ha ragione Bernardi: “Evviva le vecchie bambole e le finte pistole da cowboy”.

 

BOX

LE REGOLE CHE GARANTISCONO LA SICUREZZA Le ha stabilite la Ue. E l’ Italia le ha fatte diventare legge. Ecco che cosa controllare per non mettere in pericolo la salute dei vostri figli 1 – I giocattoli devono essere resistenti per evitare che si rompano procurando ferite. 2 – Spigoli, sporgenze, corde, cavi e fissaggi vanno costruiti in modo da evitare rischi in caso di contatto. 3 – I giochi destinati a bambini sotto i 36 mesi devono essere grandi abbastanza da non essere ingeriti. 4 – La temperatura delle superfici accessibili non deve provocare ustioni. 5 – Non devono contenere materiali esplosivi. 6 – Non possono contenere sostanze chimiche pericolose o vietate, né rilasciare metalli pesanti (piombo, arsenico, cadmio, mercurio) oltre la quota di “tolleranza biologica giornaliera” fissata dalla legge. 7 – La tensione elettrica non può superare i 24 volt. 8 – Non possono contenere materiali radioattivi. 9 – Devono indicare se si tratta di gioco adatto a bambini sotto i tre anni. 10 – Obbligatorie le istruzioni, specie per i giochi che contengono prodotti chimici.

I GIOCATTOLI PERICOLOSI

28 mila miliardi il giro d’ affari annuo dell’ industria italiana del giocattolo 600.000 i giocattoli pericolosi sequestrati lo scorso anno 130 i modelli, tutti di fabbricazione cinese 11 i modelli risultati “altamente tossici” 70.000 i giocattoli da distruggere 42 le persone denunciate 10 miliardi il valore commerciale dei beni sequestrati (Dati 1998)