- Testata Panorama
- Data Pubbl. 15/05/1997
- Numero 0019
- Numero Pag. 69
- Sezione ATTUALITA’ ITALIA
- Occhiello CONFESSIONI DI UN LIBERTINO ELIO FIORUCCI SPIEGA LO STRANO (MA NON TROPPO) CASO EDDIE MURPHY
- Titolo PERCHE’ ALL’ UOMO PIACE IL TRANS
- Autore MARCO GREGORETTI
- Testo
Ma perché se un uomo si mette la cravatta è ok e se invece si infila la gonna di pelle nera no? Il dubbio quasi amletico attanaglia la coscienza di Elio Fiorucci, sessantaduenne stilista amato dai teenager, che affettuosamente lo chiamano “Elio e le storie morbide”. Morbide come le curve della sua amica scomparsa e santificata Moana Pozzi. Morbide come le forme delle prostitute che lui ha confessato di aver frequentato. E ora morbide come l’ incedere ancheggiante di Atisone Seiuli, 21 anni, hawaiano. Uno che, appunto, preferisce alla cravatta la gonna, ai pettorali il silicone e alla barba gli ormoni femminili. Uno che è una. E che si prostituisce sui viali alberati di Los Angeles facendo una spietata concorrenza alle colleghe nate femmine. Atisone è diventata famosa (per comodità usiamo il femminile) perché alle cinque di mattina è stata fermata a bordo del gippone di Eddie Murphy, 36 anni, celebre interprete di Un poliziotto a Beverly Hills e del recente Il professore matto. Tra i due, a differenza di quanto ebbero occasione di vedere gli agenti nella macchina di Hugh Grant quando sorpresero Divine Brown china su di lui, non era in corso alcuna effusione. Così la polizia ha arrestato soltanto Atisone, che per uscire dal carcere dovrà versare una cauzione di oltre 20 milioni di lire. L’ attore si è subito difeso: “Mi sembrava una ragazza in difficoltà. Non sono un gay, semmai un buon Samaritano”. Come se non fosse oramai appurato che non è da cercare tra gli omosessuali dichiarati la clientela dei viados, o transessuali che dir si voglia. Sotto i riflettori delle trappole tese l’ anno scorso a Milano e a Torino da polizia e carabinieri erano finiti irreprensibili mariti: operai, professionisti, rappresentanti e perfino un poliziotto, a caccia di trasgressioni più o meno boccaccesche. “Mi prende un irresistibile impulso” aveva confessato a Panorama un habitué milanese. “Faccio un giro in corso Sempione e carico Regina. E’ più femmina di mia moglie. Le do anche 300 mila lire, la porto nella mia garçonniere. Ci guardiamo un filmino porno e poi ne facciamo di tutti i colori. Conosce i punti deboli di un maschio meglio di qualsiasi donna. E se mi va le tocco anche il…”. Insomma, la trasgressione transessuale pare di gran moda. A Hollywood come a Milano, Bologna, Roma e Bari. E uno come Fiorucci, che proprio sulla trasgressione ha costruito l’ immagine sua e del suo marchio, non si tira indietro nemmeno quando si parla di sesso estremo e di morale antimorale. Così, eccolo affrontare questi temi con Panorama nel suo ufficio di San Babila dove, tra piccoli gadget e gigantografie di donne intriganti, spuntano librettini illustrati intitolati Fetish, Nudo… Dopo l’ outing fatto dallo stilista sulle pornostar e sulle prostitute, è dunque in arrivo anche quello sui trans? Non sempre si può essere così schematici e sbrigativi, suvvia. Esternato il dubbio iniziale (cravatta sì, gonna no), Fiorucci intanto precisa che quella caricata da Murphy “è una ragazza”. Di più: “Spesso questi transessuali che si vedono per strada sono delle belle ragazze, con delle gambe più slanciate di quelle delle donne. E quindi non vedo perché avere sensi di colpa. Dov’ è lo scandalo?”. Beh, forse fa una certa impressione sapere che se queste persone con i seni di silicone, senza barba e con pochi peli sulle braccia dovessero alzare la gonna… “Sono liberale nel sesso: se c’ è consenso c’ è anche amore, come dice il mio analista. Quindi si diventa più buoni. E nell’ amore è legittimo perdere la dimensione del controllo per entrare nel punto lirico”. Va bene, è finita l’ era del punto “g” ed è cominciata quella del punto “l”, però quella gonna che si alza può destare qualche perplessità. O no? “Ma se in giro ce ne sono talmente tante vuol dire che nei loro confronti c’ è una vera passione allargata”. Non c’ è dubbio: dal numero di macchine che transumano in colonna da un viale all’ altro, con automobilisti fermi a contrattare con i viados, meglio se non operati, si può perlomeno parlare di interesse diffuso. “No, no, insisto: passione. E’ in gioco il mistero della nostra sessualità. Ecco perché fa notizia la vicenda di Eddie Murphy: colpisce la fantasia, la curiosità e il lato trasgressivo di chi legge, ma anche di chi scrive. Del lettore e del giornalista. Di tutti, insomma. Il maschio sessualmente è spaventato e attratto da un altro maschio. Figuriamoci se si veste da donna!”. Forse ci siamo. Forse “Elio e le storie morbide” sta per ammetterlo: “Anch’ io sono stato con un “travesta””. Macché: siamo ancora sul piano della filosofia, del messaggio generale e indiretto. Il succo freudiano del Fioruccipensiero è: “La paura-attrazione erotica verso quelli del nostro stesso sesso deriva dalle tante latenze sessuali che agiscono in noi. E’ giunto il momento di riconoscere anche quella transessuale. Senza paura di essere fraintesi”. E infatti, affermato che siamo tutti un po’ transex, si affretta a precisare: “Premetto di non avere mai avuto rapporti omosessuali”. Come dire: un conto è il gay, un altro il maschio che va con i viados. “Proprio ieri sera sono stato a Bologna con Eva (Robin’ s, ndr). Abbiamo parlato ore e ore. La trovo attraente. Mi incuriosisce. Ha due occhi bellissimi”. Parlato? E di che cosa? “Mi ha raccontato di un massaggiatore. Massaggiava così bene… No, non posso dirlo questo. E’ una cosa intima. E l’ intimità, nell’ incontro con i transessuali, credo che sia importante perché si basa sulla caduta delle ipocrisie”. E’ proprio la sua amica “ermafrodita” Eva Robin’ s, 34 anni, bolognese, a soccorrerlo con una conferma. Dice il trans più famoso d’ Italia: “Chi prova un transessuale ha una sorta di gelosia: non vuole perdere certe prelibatezze”. Quali? “L’ assenza della cellulite, il metabolismo che ci conserva giovani a lungo, la femminilità e i tacchi a spillo: tutte caratteristiche che le donne hanno perso, o non hanno mai avuto”. Eva, abbandonando il tono civettuolo di chi è convinto di poter vincere la partita con le femmine-femmine, si fa cupa e preoccupata. Con un pizzico di rassegnazione lancia un grido d’ allarme: “Ormai i trans hanno perso la magia della trasgressione, non provocano più il brivido di una volta. Lo vedo nei miei confronti: sono quasi normale. I borghesi ricchi inorridiscono al solo sentir parlare di ormoni e silicone. Tette e pelle liscia li schifano. Oggi preferiscono di gran lunga un bel ragazzo molto maschio, ben funzionante, con una parrucca bionda e stop. Altro che omosessualità latente. Ragazzi, qui cambia tutto: adesso sono le donne a farmi la corte nel senso stretto della parola”. Come? Forse sta scherzando. “E’ vero. Signore e signorine mi mandano i fiori. Mi regalano i libri appena usciti. Mi cucinano cenette speciali. Fanno tutte quelle cose che gli uomini non fanno più”. Fiorucci, nell’ inedita veste di mentore di Eva, quasi si intenerisce. E alla fine, rotti gli indugi, si lancia in un peana esistenzial-romantico del transessuale. “Quelli come la Robin’ s hanno una grande umanità e mi fanno molta tenerezza. A loro non è concesso il contatto sereno con gli altri, è negata questa chance. E quindi sono spiazzati. Avrebbero bisogno di maggiori riguardi: nell’ intimità hanno grandi valori. Nei loro confronti vorrei essere più protettivo”. Come Murphy ha sottolineato di non essere gay. Adesso come Murphy parla da buon Samaritano. Sarà per spirito umanitario o per prudenza massmediologica, Fiorucci dice e non dice. Resta il dubbio anche quando alla domanda fatidica – c’ è stato o non c’ è stato con un transessuale? – si mette a ridere. Più esplicita la sua amica Eva. Che gli combina questo scherzetto: “Siccome Elio ama la cosa, non ne parla volentieri”.