Il 29 luglio 2013, padre Paolo Dall’Oglio, un gesuita molto amato perché negli anni Ottanta aveva rifondato la comunità monastica cattolico-siriaca Mar Musa (Monastero di san Mosè l’Abissino), aperta anche ai Cristiani ortodossi, venne rapito a Raqqa, nel nord della Siria. A potarlo via, secondo le ipotesi più accreditate, gli uomini del Califfo, Abu Bakr al-Baghdadi. Da allora non si è più saputo nulla: forse fu ucciso subito dopo il sequestro, forse è tenuto prigioniero, altri dicono di averlo visto vivo. Sicuramente se ne sono perse le tracce. Quando i jihadisti prelevarono con la forza il prete del dialogo, Bergoglio era da poco diventato Papa Francesco (13 marzo 2013) e da lì a un anno la fama di Al-Baghdadi superò tristemente tutti i confini del Pianeta. Perché pendersela con un gesuita che stava ottenendo grandi successi proprio per la connivenza tra diverse religioni? Perché dal Vaticano su questa vicenda si registra un silenzio, oramai assordante?
Da alcune fonti dell’intelligence internazionale filtra una notizia davvero clamorosa: Padre Dall’Oglio aveva scoperto che era in corso una trattativa tra la Santa Sede e il Califfo. Due emissari del Vaticano si sarebbero incontrati con Al-Baghdadi per fare una sorta di accordo che ricordava quello tra le istituzioni italiane e i terroristi dell’OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), che rendesse in qualche modo l’Italia territorio franco. Secondo la fonte di intelligence straniera, i soldati di Isis non avrebbero toccato le sedi e i simboli della cristianità in Italia (e, forse, non solo) in cambio di una accettazione pedissequa e senza controlli reali delle diverse realtà musulmane nel nostro Paese.
I primi sospetti sarebbero venuti ad alcuni osservatori dei servizi segreti da cui è filtrata questa notizia, osservando alcune procedure militari di Isis. In particolare durante determinati assalti dove i jihadisti distruggevano ogni edificio, uccidendo senza pietà, erano loro stessi a creare delle enclave all’interno delle quali le chiese cattoliche non venivano toccate. L’intelligence in questione avrebbe svolto indagini arrivando alla conclusione che vi era stato un accordo tra due emissari del Vaticano e Al Baghdadi. E che Padre Dall’Oglio lo avesse scoperto. Rimettendoci, probabilmente, la vita. Per mano dei terroristi del Califfo
Marco Gregoretti