Uno potrebbe arrivare a pensare che ci sia un fattore “G”, un combinato disposto “geografico” che, nel territorio di Monza e Brianza, provochi l’effetto baby gang matrioska: sgominata una, ne arriva un’altra e poi un ‘altra… Un anno fa, ad aprile del 2022, furono indagati 13 ragazzi, di cui 10 minorenni, che menavano la gente prima di rapinarla, in mezzo alla strada, ed è passato poco più di un mese da quando la Polizia di Monza si è dovuta occupare dei ragazzini che avevano rischiato di ammazzare un coetaneo, facendolo finire sui binari del treno, per una chat “sbagliata”. Niente. Ieri, Marco Odorisio, Questore della città, dopo le ennesime segnalazioni di cittadini esasperati, ha disposto sei provvedimenti che, rispetto all’entità della problematica, appaiono, forse, fin troppo morbidi. Sei ragazzi, di cui tre minorenni di origine egiziana, sono stati raggiunti da tre Oda, ordini di allontanamento, due fogli di via e un Avviso orale. La motivazione: turbative in città. Condite da atteggiamenti e condotte che ricordano le gesta dei Drughi di Arancia meccanica. Bivacchi in mezzo alla strada, negli androni degli istituti di credito, risse, pestaggi, rapine nei supermercati, taglieggiamenti violenti ai danni di altri ragazzi, sfida all’autorità giudiziaria disattendendo precedenti provvedimenti. Poi, il 28 febbraio scorso, quando, nel giro di poche ore, le volanti sono reiteratamente intervenute in piazza Trento e Trieste, nel centro storico di Monza, per identificare i giovani che bivaccavano impedendo di fatto alle persone la possibilità di camminare sotto i portici, il Questore ha deciso la stretta che, visti i soggetti, auguriamoci sortisca qualche effetto. Nel mirino della gang anche le attività commerciali della piazza: “Non riusciamo neanche a entrare in negozio!” lamentano impauriti e incazzati alcuni esercenti.
Gli agenti hanno chiesto i documenti a venti persone, ragazze e ragazzi. Alcuni di loro dotati già di una fedina penale da vero baby gangster. Come un diciannovenne italiano di Lissone, indagato per un furto aggravato. All’inizio dell’anno aveva pensato bene di presentarsi in un centro commerciale di Busnago ed esplodere alcuni colpi di pistola, dopo aver accuratamente rimosso il tappo rosso dall’arma. È stato richiamato con un Avviso Orale: “Comportati bene”, in sostanza gli è stato intimato. Basterà?
Più dura la sanzione nei confronti di un rapinatore di 23 anni di Giussano: foglio di via obbligatorio da Monza. Per sei mesi. Un bel tipino anche lui: adepto di una baby gang la cui mission era quella di taglieggiare e rapinare ragazzi che malauguratamente si trovavano a passeggiare in centro Nel suo palmares figurano, inoltre, furti nei supermercati.
Monza off limits pure per un piccolo pusher di Vimercate, indagato per spaccio tra il 2019 e il 2022, nonché accusato di furto, che se ne andava in giro con un coltello a serramanico di 15 centimetri. L’ego del narciso criminale lo aveva spinto ad attirare l’attenzione bloccando per 20 minuti la metropolitana rossa all’altezza della fermata di via Pasteur, a Milano, perché faceva avanti e indietro sui binari. Il 28 febbraio lo hanno beccato che disturbava il prossimo davanti a una banca di Monza, insieme ai tre minorenni egiziani, già noti alle forze dell’ordine per danneggiamenti alle auto nelle vie centrali della città, per appropriazione di merce nei supermercati e per consumo di droga. Secondo il Questore i quattro se ne devono stare per un po’ lontani dalla città. Per questo ha fatto loro notificare l’Ordine di allontanamento. Se si faranno vedere saranno multati con ammende da 200 a 600 euro. C’è da augurarsi che non facciano danni altrove: la loro è una vanità tendente al piccolo crimine. Per ora.
Marco Gregoretti