ARTICOLO CHE HO SCRITTO PER LIBERO DI MILANO
Se confermata, la notizia rivelata a Libero da una fonte “sul posto”, aprirebbe scenari davvero inquietanti: il tetto del fabbricato, andato completamente distrutto durante l’incendio, conteneva grandi quantità di amianto”. “Guardi” insiste “gliela confermo subito. E le dico anche che i pompieri stanno facendo alle tute il lavaggio Nbcr (“Procedura per la gestione degli interventi complessi che coinvolgono sostanze pericolose convenzionali e non convenzionali”. Ndr)”.
San Giuliano Milanese, dai ieri, sta vivendo ore di angoscia e il sindaco, Marco Segala, ha usato perfino i social per dire alla cittadinanza: “State in casa e chiudete le finestre”. Aggiungendo, poi, “Non usate i condizionatori”. Ieri mattina, mercoledì 7 marzo, alle 10,05 , come hanno raccontato a Libero alcuni operai, tre forti esplosioni hanno fatto tremare la Nitrolchimica, mentre all’interno si trovavano 17 dipendenti. Nitrolchimica è una società per azioni, con ottima reputazione e un fatturato che si aggira tra i 5 e i 7 milioni, in via Monferrato, specializzata in lavorazione di solventi e in smaltimento di rifiuti pericolosi. Il 118 ha elencato 15 persone curate sul posto e tre trasportate in ospedale di cui uno con prognosi più grave e un altro, finito di rianimazione, un operaio 44 enne di Marzano, in gravissime condizioni, con ustioni di secondo e di terzo grado al volto al torace, alle braccia e alle gambe. Uno è ricoverato all’ospedale San Paolo di Milano e l’altro al San Gerardo di Monza.
Stando a quanto riferito al nostro giornale le deflagrazioni che hanno provocato velocemente un incendio, che ha rischiato di raggiungere altre strutture limitrofe, sarebbero partite proprio dalla zona dove vengono eliminate le sostanze pericolose. Le migliaia di litri di solventi che stanno bruciando, i rifiuti tossici, il tetto d’amianto polverizzato dal fuoco… E una lunga colonna di fumo nero, denso, rappresentano un allarme ai massimi livelli. Coordinati dalla Prefettura di Milano, da ieri mattina alle 10,25, sono al lavoro una squadra di tecnici di Arpa Lombardia (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), più di cento vigili del fuoco, che usano i droni per monitorare dall’alto l’andamento della nube, reparti della Protezione civile del Comune di Milano, con una botte da 10mila litri e un mezzo di polisoccorso, in supporto ai Vigili del fuoco, forze dell’ordine presenti anche con gli elicotteri, personale di Areu con sei autoambulanze, due automediche e quattro mezzi di coordinamento per visitare tutti e agenti della Polizia locale, i primi a dare l’allarme. Arpa e vigili del fuoco aggiornano costantemente, con notizie e immagini, l’evoluzione del disastro usando anche gli account di Twitter. Un ampio perimetro di territorio circostante è stato totalmente evacuato e isolato. E, mentre, andiamo in stampa, la situazione non è ancora tornata alla normalità. Comprensibilmente i cittadini milanesi si chiedono con non poca angoscia che cosa succederà adesso e se potranno esserci conseguenze pesanti per il livello di inquinamento della metropoli e, quindi, per i polmoni dei suoi abitanti.
Le autorità invitano alla prudenza. L‘Arpa precisa che è ancora presto per fornire valutazioni “sull’impatto ambientale”. Il sindaco di Milano Giuseppe, Sala, comunque ha fatto sapere di essere in contatto costante con la protezione civile accorsa a San Giuliano. L’Arpa già ieri ha piazzato tutti i rilevatori in dotazione al “gruppo specialistico contaminazione atmosferica”, per valutare i rischi chimici anche in relazione alle previsioni meteorologiche. I risultati dei primi passaggi in laboratorio si sapranno nelle prossime ore. Ma è il meteo a essere costantemente “attenzionato”. Non lascia ancora tranquilli la direzione della nube tossica con il carico inquinante che potrebbe essere molto alto. Ma non dovrebbero esserci pericoli seri per Milano. “I venti” hanno spiegato, infatti, a Libero operatori intervenuti a San Giuliano, “per buona parte del tempo dell’incendio, tre quarti circa, soffiavano verso Bologna e verso Genova. Soltanto alla fine, a fuoco oramai che andava spegnendosi, si sono diretti verso Milano”.
La Nitrolchimica non ha ancora comunicato una propria posizione in merito all’incidente. Sono gli stessi operai, però, a precisare che l’azienda “non ha mai avuto problematiche legate alla nostra sicurezza”. Che cosa sia successo ancora, dunque, non è stato chiarito. La Procura della Repubblica di Lodi avrebbe aperto un fascicolo per accertare le cause delle esplosioni e del conseguente incendio. In giornata è giunta anche la smentita da parte di un’altra azienda di San Giuliano indicata in un primo momento come fonte dell’incendio e poi come danneggiata. “Non abbiamo né provocato né subito alcunché”, hanno precisato con un comunicato. Nel tardo pomeriggio di ieri, infine, si era sparsa la voce di un possibile fatto doloso. L’ipotesi appare poco probabile e non è stata confermata.
Il sindaco di San Giuliano Milanese nel frattempo ha preso alcuni provvedimenti logistici. “Abbiamo deciso “ ha detto “di chiudere via Monferrato e via Del Tocchione, le strade che portano verso la Nitrolchinica”.
Marco Gregoretti
ARTICOLO CHE HO SCRITTO PER LE CRONACHE NAZIONALI DI LIBERO
“Il tetto del fabbricato era tutto di amianto. E l’incendio lo ha distrutto”. Lo ha rivelato a Libero una fonte “sul posto” . Che aggiunge: “I pompieri stanno facendo alle tute il lavaggio Nbcr (“Procedura per la gestione di interventi che coinvolgono sostanze pericolose convenzionali e non convenzionali”. Ndr)”. Alle 10,05 di ieri mattina, mercoledì 7settembre, tre forti esplosioni hanno fatto tremare la Nitrolchimica S.p.a. di San Giuliano milanese, in via Monferrato, mentre all’interno si trovavano 17 operai. “State in casa. Chiudete le finestre e non accendete i condizionatori” ha scritto sui social il sindaco di San Giuliano, Marco Segala, allarmato da quella colonna di fumo nero che si stava spostando nel cielo.
Una nube tossica? Assai probabile, visto che Nitrolchimica è una società per azioni, con ottima reputazione e un fatturato che si aggira tra i 5 e i 7 milioni, specializzata in lavorazione di solventi e in smaltimento di rifiuti pericolosi.
Le deflagrazioni che hanno provocato l’ incendio sarebbero partite proprio dalla zona dove vengono eliminate le sostanze pericolose. Le migliaia di litri di solventi che stanno bruciando, i rifiuti tossici, il tetto d’amianto polverizzato dal fuoco hanno spostato ai livelli più alti la lancetta di allarme. Il 118 ha elencato 15 persone curate sul posto e tre trasportate in ospedale. Un operaio di 44 anni è finito in rianimazione, con ustioni di secondo e di terzo grado al volto, al torace, alle braccia e alle gambe.
Da ieri mattina alle 10,25, sono al lavoro i tecnici di Arpa Lombardia (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), cento vigili del fuoco, che usano anche i droni, reparti della Protezione civile del Comune di Milano, con una botte da 10mila litri, un mezzo di polisoccorso e in costante contatto con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, forze dell’ordine con gli elicotteri, personale di Areu con sei autoambulanze, due automediche e quattro mezzi di coordinamento e agenti della Polizia locale, i primi a dare l’allarme. Un ampio perimetro di territorio circostante è stato evacuato e isolato
Secondo l’Arpa è ancora presto per fornire notizie “sull’impatto ambientale”. Però ha piazzato tutti i rilevatori in dotazione al “gruppo specialistico contaminazione atmosferica”, per valutare i rischi chimici. I risultati dei primi passaggi in laboratorio si sapranno nelle prossime ore. Non lascia ancora tranquilli la direzione della nube tossica con il carico inquinante che potrebbe essere molto alto. “I venti” hanno spiegato, infatti, a Libero operatori intervenuti a San Giuliano, “per buona parte del tempo dell’incendio, tre quarti circa, soffiavano verso Bologna e verso Genova. Soltanto alla fine, a fuoco oramai che andava spegnendosi, si sono diretti verso Milano”.
Dai vertici di Nitrolchimica non si registrano ancora prese di posizioni sull’incidente. Sono gli stessi operai, però, a precisare che in fabbrica “non ci sono mai state problematiche legate alla sicurezza”. La Procura della Repubblica di Lodi avrebbe aperto un fascicolo per accertare le cause delle esplosioni e del conseguente incendio. In giornata è giunta anche la smentita da parte di un’altra azienda di San Giuliano, indicata in un primo momento come fonte dell’incendio e poi come vittima collaterale di Nitrolchimica. Nel tardo pomeriggio di ieri, infine, si era sparsa la voce di un possibile fatto doloso. L’ipotesi appare poco probabile e non è stata confermata.
Il sindaco di San Giuliano Milanese, nel frattempo, ha preso alcuni provvedimenti logistici, chiudendo le due strade che portano nelle vicinanze del fabbricato da cui si è liberata la nube
Marco Gregoretti
I DUE VIDEO ESCLUSIVI DELL’INCENDIO DI MERCOLEDI’7 SETTEMBRE 2022 ALLA NITROLCHIMICA S.P.A. DI SAN GIULIANO MILANESE