Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, Francesca Bianchetti, ha condannato a quattro anni di reclusione l’ex sindaco piddino di Cinisello Balsamo, Siria Trezzi e suo marito, operatore immobiliare ed ex vicesindaco, Roberto Imberti. Sono accusati di corruzione. Tre anni e mezzo, invece, la pena richiesta per Ivano Ruffo, ex assessore ai lavori pubblici ed ex segretario del Pd e Franco Marsiglia, anche lui ex segretario del Pd ed ex capogruppo in consiglio comunale. Trezzi e il marito erano stati arrestati nel giugno del 2020, quando l’ex vicesindaco ricopriva la carica di Consigliere delegato della Città Metropolitana. I quattro imputati, dopo il rinvio a giudizio arrivato un anno fa, il 5 ottobre 2021, avevano scelto di rito abbreviato. Le udienze sono iniziate il 23 novembre scorso con le audizioni dei periti della difesa. Il quinto imputato, l’immobiliarista Paolo Cipelletti, ritenuto il più importante imprenditore edile della zona di Cinisello Balsamo, ha optato, invece, per il processo ordinario, ancora in corso. Bella botta per il partito di Enrico Letta, nel cuore dell’hinterland operoso.
La vicenda, scaturita da una denuncia presentata nel 2016 dal consigliere comunale dei Cinque stelle, Giancarlo Dalla Costa, riguarda la supervalutazione della parte del parco Grugnotorto di cui Cipelletti era proprietario e su cui c’era un interesse dell’amministrazione comunale, da bonificare per ampliarne la parte destinata ad area commerciale. Sarebbero state modificate, secondo le indagini della Guardia di Finanza, anche le procedure da seguire per ottenere le concessioni edilizie. La corruzione si sarebbe verificata nel momento in cui la contropartita per questa, chiamiamola eufemisticamente, corsia preferenziale, sarebbero arrivati favori e contanti. Per questi motivi i pubblici ministeri Salvatore Bellomo e Stefania Di Tullio avevano chiesto quattro anni per tutti gli amministratori pubblici coinvolti. Il giudice ha anche stabilito che alle parti civili dovrà essere corrisposta una “provvisionale immediatamente esecutiva di 200 mila euro” per risarcire il Comune di Cinisello Balsamo e Legambiente.
Trezzi, Imberti, Ruffo e Marsiglia, respingono con veemenza le accuse. Riprendendo quanto avevano sostenuto all’inizio del processo: “Noi abbiamo agito nell’interesse della città e dei cittadini, affinché potessero usufruire di un grande polmone verde”. Una difesa green e molto sostenibile. Che, però, non ha convinto né gli investigatori né gli inquirenti.
Ma l’ex sindaco Siria Trezzi insiste. Confermando, come fanno tutti, la piena fiducia nella magistratura, avrebbe perfino pianto al telefono con chi la cercava, assicurando di essere davvero amareggiata e molto triste. E poi avrebbe usato, nell’immediato della comunicazione della condanna, una linea difensiva che non avevamo mai sentito. “Mi sento innocente”. Un po’ di romanticismo in un Paese dove qualcuno ci considera tutti colpevoli che l’hanno fatta franca, ci mette di buonumore.
Marco Gregoretti