Correre aiuta a raggiungere gli obiettivi. Parola di allenatore della mente o di mental coach che dir si voglia. Il running entra in azienda. Ecco che cosa ci facevano, allora, 30 direttori commerciali, avvocati, manager, non proprio di primo pelo, sabato 19 novembre, alle 15,00, all’Arena civica di Milano, chiusa al pubblico e “vivacizzata” dalla musica a palla, come quella dei video brevi di Tik Tok o delle storie di Instagram. .La corsa lenta, gli allunghi, le ripetute, il potenziamento muscolare, lo squat, gli scatti sul posto, il mountain climber, lo stretching attivo. E tutti, con su quella maglietta nera, che negli intervalli di recupero si avvicinavano al banchetto allestito con le borracce rosse del noto brand di integratori, di bevande e di barrette. Si chiama Like A pro. È una start up che ha messo a punto un format per le aziende dedicato ai manager, ai professionisti, ai capi e anche ai dipendenti. A uomini e a donne in carriera che vivono quotidianamente lo stress degli obiettivi da raggiungere. Una traduzione 4.0 di quanto insegnò Menenio Agrippa ai plebei in rivolta, usando l’immagine della testa e dello stomaco che devono andare d’accordo. Sennò si impigriscono e non funzionano bene. O, per essere un po’ più scontati, del classico “mens sana in corpore sano”, tratto dalle Satire di Giovenale. Tanto per ricordare che la nostra è una lingua meravigliosa. E che non è obbligatorio dire coaching, ma si può usare anche allenamento. In mezzo a tutto questo dizionario inglese dello sport, a far lo slalom semantico tra “store owner”, “running coach”, “team building”, finisce che ci dimentichiamo di essere a Milano e ci proiettiamo, anche senza Meta Verso, direttamente a Wimbledon. Fatto sta, comunque, che Like A Pro è l’idea giusta al momento giusto. E pazienza per la british-dipendenza.
“La nostra finalità” spiega a Libero Sara Galimberti, allenatrice, atleta professionista (32’59” sulla mezza maratona) e cofondatrice, con il coach Matteo Vecchia, di Like A Pro “è quella di mettere a disposizione il nostro protocollo alle aziende, alle banche, alle grandi società, o agli studi professionali che hanno a cuore il benessere fisico e mentale dei propri dipendenti. Il periodo post-covid ha fatto capire a un pubblico molto largo quanto la forma fisica, il buon allenamento, abbiano una immediata ricaduta positiva sul lavoro”. Oltre a Galimberti e a Vecchia, fanno parte del gruppo di tecnici altri quattro allenatori, tutti atleti professionisti: Francesca Silva, Federica Dal Molin, Salvatore Ciconte (autore con Marco Gregoretti del libro Sportivi e Felici, pubblicato dalle edizioni del Sole 24 ore nell’estate del 2021) e Matteo Severino. Completano la squadra la nutrizionista sportiva Alessandra Giordani e Marco Cassardo, mental coach con grande esperienza nell’affiancamento di atleti di diverse discipline sportive.
Incita Galimberti: “Passione, costanza e dedizione sono i valori che si apprendono con la corsa. Che ci insegna anche a usare il cento per cento delle nostre potenzialità per andare a segno con i traguardi che ci prefiggiamo. Quando corriamo siamo soli con noi stessi. Ma è l’attività migliore per consolidare una squadra: se si corre insieme ad altri tendiamo a dare il massimo”. Molto utile a un gruppo di lavoro. Per chi si trova a prendere decisioni importanti, ma anche per chi le deve eseguire. Peraltro in linea con le tendenze più innovative della gestione delle risorse umane, applicate con risultati positivi immediati nelle grandi società americane: stai bene tu, stanno bene tutti. Ovvero sport, tanto sport offerto ai dipendenti, perfino durante le convention. Quindi non meravigliamoci se nei parchi delle grandi città cominceremo a vedere allenatori e allenatrici con la maglietta nera contare e dare il tempo a capi e a “capesse” (altrimenti la Boldrini protesta). “I nostri format principali” conclude Galimberti “sono tre: programmi di allenamento dedicati in preparazione di una gara, un servizio di coaching per i dipendenti, l’organizzazione di eventi-allenamenti finalizzati al team bulding”. Che dire: ingaggiamo Like A pro anche tra una riunione di redazione e l’altra?
Marco Gregoretti