Concerto “abusivo” di Paki? Denunce da politici e abitanti. Ma la Questura assicura: “E’ tutto legale”.
Nei giorni scorsi, il rapper italiano Paki aveva annunciato: “Giovedì voglio fare un concerto abusivo. Il giorno che esce il disco. A Rozzano sopra ai palazzoni. Ma abusivo abusivo, che ci arrestino. Voglio suonare tutto il disco in anteprima alle 9 di sera. E poi a mezzanotte esce”. Nonostante le furibonde polemiche che hanno coinvolto abitanti e politici locali, si è semplicemente trattato di un bluff: sbruffonate da rapper. Una nota della Questura di Milano, infatti, ha chiarito i contorni della vicenda.
“Il concerto di Paki, svoltosi giovedì 10 marzo, era stato regolarmente preannunciato ed autorizzato dal Comune di Rozzano e da ALER (titolare di alcuni spazi interessati all’evento)”, si legge in un comunicato stampa. “I permessi erano stati richiesti dalla casa discografica del cantante”.
Un bluff in cui molti ci sono cascati. Tra questi anche l’assessore alla sicurezza della Regione Lombardia Riccardo De Corato, che ha tuonato: “Il concerto abusivo del rapper conosciuto col nome di Paky che si è tenuto a Rozzano ieri, era annunciato su tutti i social da un video messaggio dello stesso cantante. Nonostante questo annuncio, che non lasciava spazio a dubbi, le forze dell’ordine non sono state mandate ad impedirne lo svolgimento. Ormai i rapper si comportano da padroni ovunque, arrivando ad occupare abusivamente un’intera piazza, istallando un enorme palco infischiandosene dei regolamenti”. “Non è ammissibile – ha concluso il suo intervento De Corato – occupare spazi privati o pubblici violando la legge e facendo i propri comodi. In tutte queste tipologie di concerti si abusa di alcolici e sostanze stupefacenti, uno scempio che ha per prime vittime gli stessi ragazzi che vi prendono parte! Cosa aspetta il ministro Lamorgese a intervenire?”
Tuttavia l’evento non era affatto illegale, e la polemica che lo ha circondato è frutto di una brillante mossa di marketing. Era stato anche predisposto servizio di ordine pubblico con un numero di agenti tra polizia di stato e polizia locale. “Il pubblico, prevalentemente abitanti della zona, è risultato significativamente superiore ma non si sono registrate turbative di ordine pubblico”, conclude la nota della Questura.
G.O.