“Ha reso una lunga dichiarazione nel solco della denuncia già presentata” . Così , a Libero, da fonti investigative, sulla faticosa giornata in Questura della giovane donna, 22 anni, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, che ha denunciato di aver subito uno stupro da Leonardo Apache La Russa, 21 anni, terzo genito del Presidente del Senato.
L’interrogatorio è iniziato poco prima di mezzogiorno ed è andato avanti fino alle 15. Per tre ore la giovane è stata ascoltata dai pubblici ministeri di Milano, Letizia Mennella e Rosaria Stagnaro, negli uffici della Squadra Mobile a cui , per velocizzare le indagini e uscire rapidamente dal loop mediatico e politico, è stato affidato il lavoro di riscontro e di accertamento sui fatti accaduti nella notte tra il 18 e il 19 maggio scorso e raccontati dalla ragazza.
La querela, presentata il 29 giugno, denuncia, che, dopo una serata passata nella discoteca Aphopis di Miano, verso le tre di notte, tra il 18 e il 19 maggio, i due ragazzi si sarebbero allontanati. Nel verbale: “Mi sono svegliata nuda la mattina dopo, nel letto di Leonardo Apache”. Che le avrebbe confidato: “Hai avuto un rapporto sessuale con me e uno con il mio amico dj (Nico sarebbe il nome d’arte di quest’ultimo)”, che, però, non sarebbe per il momento iscritto nel registro degli indagati. Se la posizione di quest’ultimo dovesse cambiare, il reato ipotizzato cambierebbe: da violenza sessuale, diventerebbe quello, più pesante, di violenza sessuale di gruppo. Agi atti la giovane vittima del presunto stupro avrebbe anche aggiunto che la mattina del 19 maggio non ricordava più nulla. Di avere, cioè, un buco nella memoria di alcune ore. Secondo le notizie uscite in questi giorni, rivelate da una sua amica, avrebbe anche scritto in una chat di aver perso cognizione e controllo dopo aver bevuto due drink. Sarà purtroppo difficile, dopo un lasso di tempo così lungo, poter compiere esami sulla presenza o meno di Ghb, o di altri inibitori della volontà (le cosiddette droghe dello stupro) perché le tracce nel sangue svaniscono molto in fretta. Gli accertamenti avrebbero, invece rilevato la presenza di cocaina, di cannabis e di benzodiazepine (che assumerebbe regolarmente), di cui lei stessa aveva detto di averne fatto uso prima dell’episodio indagato.
Nel pomeriggio di ieri sono state ascoltate anche le amiche della ragazza. In particolare la giovane con cui avrebbe scambiato una lunga serie di messaggi via whatsapp con i quali le avrebbe comunicato di essere stordita e spaventata.
Tornando all’interrogatorio di ieri, la fonte di Libero ha, di fatto, confermato la sensazione che la ragazza sappia quel che sta dichiarando: “È stata esaustiva al massimo dei suoi ricordi”, ha detto, infatti. Descrivendola come attenta, lucida e coerente in ogni passaggio della lunga audizione.
Non si sono registrate, almeno fino al momento in cui stiamo andando in stampa, reazioni da parte dei legali e della famiglia di Leonardo Apache La Russa che comunque, risulta indagato per violenza sessuale. D’altronde anche l’avvocato della ragazza, dopo le esternazioni dei giorni scorsi, ieri ha tenuto un profilo molto più basso. Raggiunto telefonicamente da Libero, si è limitato a dire: “Adesso non posso, ho da fare”. Evidentemente il clamore “giornalistico”, che sul caso sta provocando fibrillazioni di vario tipo, alla Rai sarebbe sceso in campo perfino il cdr (comitato di redazione) per un ipotizzato caso di censura nei confronti di una collega che avrebbe ritirato la firma, ha suggerito di non esporre il profilo dei due giovani ad attacchi strumentali che non c’entrano con la vicenda.
Nel frattempo le indagini continuano in diverse direzioni. Intanto con la comparazione delle testimonianze delle amiche della ragazza e con l’acquisizione del referto rilasciato dalla clinica Mangiagalli, coperto da privacy. Poi con i riscontri tradizionali, per esempio attraverso l’analisi delle telecamere di sorveglianza. Infine, mentre si aspettano di conoscere le mosse dell’avvocato di Apache, qualche sorpresa potrebbe arrivare da quello che racconterà l’amico dj.
Marco Gregoretti