GQ, a nove anni dalla morte di Moana Pozzi, riapre un caso chiuso troppo in fretta. La malattia mai chiarita, gli amori con i potenti, il diario scomparso, l’archivio bruciato, il figlio-fratello, l’eredità contesa, la casa sigillata: tutti i segreti della pornostar che volle diventare un mito.
La Fiat Tipo bianca si inerpica
su una sutrada tutta curve.
Mauro Biuzzi, anista c
architetto, arriva dai colli di
Orvieto e, dopo sette ore, è
quasi alla fine del viaggio.
Come fa ogni volta che può da cinque
anni, sta percorrendo la provinciale che
collega Belfone Monferrato, vicino a
Ovada con Lerma.
Problemi affettivi e legali lo spingono
fin qui. Dal 20 aprile 1995 è l’esecutore
testamentario nominato da una signora
bionda che a Lerma conoscono tutti:
Giovannina Rosanna Alloisio, mamma
di una sua cara amica, mol’ta il 15 settembre
1994 all’ospedale Hotel de Dieu
di Lione, Moana Pozzi.
Dopo un’estenuante malauia che
negli ultimi cinque mesi l’aveva divorata,
la star se ne andò mentre a Milano si
apriva la prima edizione di Mi-sex,
manifestazione del pomo e dei suoi divi.
Alla fine aveva 33 anni, pesava 38 chili
c stava perdendo la vista.
La sua fu una m011e che colpi l’immaginario
di tutti gli italiani, ma su cui
nessuno si interrogò a fondo. Perché
Moana non ct·a più la pornostar, era
Moana e basta. Un’icona: si spogliava
in tv, sfilava per Chiara Boni, Fendi e
Karl L~gerfel_d, faceva gli autog111fi ai
bambini. Moana. di destra, odiava i
comunisti ma era «politicamente COlTella
». A Moana, dal 7 giugno scorso, è
perfino intitolata un’associazione: fotografie,
film, libri e un grande archivio.
Forse per non distruggere questo mito
non si è mai voluto indagare sulla sua
vita e sulle vere cause della sua mone.
Lo ha fatto GQ scopl’endo nuovi misteri
e panicolari inediti. l potenti che l’hanno
amata, l’eredità contesa, il matrimonio. il
diario scomparso e quel fratello, Simone
Pozzi, che secondo la nostra ricostruzione
potrebbe essere in realtà suo figlio.
La signora Alloisio aspetta Biuzzi a
Lerma nella casa protetta da un allo
cancello e dalle piante rampicanti.
L’ospite guarda il famoso anello d’oro
con la M che la pornostal’ gli regalò
poco prima di morire. Chiude dietro di
sé il cancello ed entra con tm fascio di
dossier, memoriali e ani legali. È già
questa una prima conferrna: i1 caso
Moana Po>.zi è ancora apeno.
È morta? Non è morta?
Com’è morta?
Il terminale dell’anagrafe di Roma, in
un’afosa giomata di luglio con la colonnina
di mercurio che sfiora i 40 gradi,
sputa dalla sua stampante il certificato
di mo11e: «Pozzi Anna Moana Rosa…