Nel 2007 scrissi un libro sulla piaga del doping nello sport. Campioni di niente. Miti in provetta è il titolo, pubblicato per i tipi di Selene editore. Un capitolo lo dedicai a Marco Pantani, allegando anche molti documenti provenienti dai diversi fascicoli: verbali, testimonianze, interrogatori, tabelle. Non c’era alcun dubbio: il Pirata assumeva Epo (eritropoietina). La storia che le analisi furono truccate dai Carabinieri del Nas è una colossale bufala. Ed è anche il classico depistaggio per provare a spostare l’attenzione dalla sua morte, sicuramente avvenuta per mani assassine, creando una cortina fumogena basata sulle dichiarazioni dal carcere strimpellate da Renato Vallanzasca, secondo le quali sarebbe stata la Camorra a tendere il trappolone al ciclista. No, le cose stano diversamente. Il Pirata è stato ucciso il 14 febbraio 2004 nel bilocale D5, del Residence delle Rose di Rimini. Due giorni dopo avrebbe dovuto incontrare i Carabinieri su sua richiesta e, a quanto mi disse una mia fonte, un magistrato che si occupava di sette.
Vi propongo alcune pagine del capitolo del mio libro dedicato a questo campione di Cesenatico, ucciso con cattiveria inaudita, oltre a uno dei tanti documenti che ho inserito nella parte del libro a lui dedicata. Sono foto, spero che si riescano a leggere
DOCUMENTO SU ESAME DEL SANGUE FATTO PRIVATAMENTE DA PANTANI: EMATOCRITO DI 22 PUNTI SOPRA LA SOGLIA DI LEGGE