MSI: Galeotto quel ristorante. Fini, La Russa e “Checchino”, un progetto birichino

Gianfranco Fini
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Wladimiro è un tipico ristorante romano, in via Aurora. Sono gentili, si mangia bene, piatti romaneschi, salumi al carrello con tanto di coltellacci, e accettano perfino le carte di credito. No, non è una recensione per Trip Advisor. Qui parliamo ancora di Msi-Destra nazionale, quel vecchio partito di Giorgio Almirante che ora una signora che si chiama Maria Antonietta Cannizzaro e l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, hanno rimesso in piedi mantenendo la proprietà del simbolo. Per coordinarlo, come avete già letto in questo blog, Belsito ha chiamato l’ex fedelissimo di Gianfranco Fini, 64 anni, Francesco Proietti Cosimi, 64 anni anche lui, detto Checchino per via di un misterioso e pruriginoso dossier che secondo alcuni gossip riguarderebbe proprio l’ex Presidente della Camera (2008/2013), quando era al massimo del suo splendore.

La pappa del Msi
La pappa del Msi

La notizia ha trovato eco su diversi quotidiani dopo i miei articoli. Ma tanti fanno spallucce come se si trattasse di una mezza sciocchezza. E allora che cosa ci faceva Gianfranco Fini a cena da Wladimiro con Proietti e con Ignazio La Russa, che ha pagato per tutti con la sua carta di credito? Qualcuno li ha visti parlare animatamente, entusiasti, pare, più che tesi. Di che cosa? “Beh”, dice l’anonimo ascoltare che mi ha telefonato: “Facevano discorsi su simboli ed elezioni. Poi parlavano di un tesoretto… Boh”.

Ignazio La Russa
Ignazio La Russa

 

Francesco Proietti detto "Checchino"
Francesco Proietti detto “Checchino”

Circola l’ipotesi non tanto remota che Fini vorrebbe ritornare in pista e che qualcuno cominci a pensare che il riattivato Msi-Destra nazionale potrebbe ottenere perfino un quorum. Mah, non so se sia l’ipotesi giusta. Potrebbe. Però non escluderei che il vero interesse sia il patrimonio del Msi. Secondo fonti attendibili sfiorerebbe i 500 milioni: 400 di proprietà immobiliari e 70 depositati in banca. Belsito è avvertito: in questo mondo sempre più cinico e baro potrebbe aver nominato coordinatore del suo (in tutti i sensi) partito nientepopodimeno che la quinta colonna di Fini. Un amico di quest’ultimo, diventato ex amico, e magicamente tornato a essere amico. Le strade della politica sono infinite: portano spesso in banca
Marco Gregoretti