Il 22 marzo 1986, esattamente 36 anni fa, moriva il banchiere Michele Sindona. Due giorni prima lo avevano avvelenato in carcere, a Voghera, dove si trovava come presunto mandante dell’omicidio di Giorgio Ambrosoli. Gli avevano servito in cella ‘na tazzulilla ‘e caffè al cianuro di potassio. Ci sono un paio di piccole precisazioni da fare. Però l’anniversario mi evoca anche qualche ricordo. Per esempio quello legato a un personaggio che conosco assai bene, incaxxato con me probabilmente perché non ero un giornalista sufficientemente controllabile dagli apparati a cui diceva di appartenere. Mi scrisse questa mail: “Gregoretti quando uscirò (si trovava agli arresti domiciliari ndr)le offrirò un caffè. Si faccia spiegare da un siciliano che cosa significa”. La consegnai alla Digos di Milano. Che, ovviamente, non ne fece nulla. Eppure era stata la Digos ad arrestarlo. Mah…